mariopaganini@gmail.com
  IL TACCUINO DI MARIO  
  HOME   LINK   LINK-IT   FOTO   PUBBLICAZIONI   PRESENTAZIONI   CHI SONO   RACCONTI
POESIE
  CITTADINO
CONSUMATORE
  ARTISTI
MOSTRE
  ARTICOLI
DOCUMENTI
 
STAMPA
La velocità e il denaro

O.K. Se percorro i 18 km, che separano la frazione di Voltana dalla circonvallazione di Lugo, in 18 minuti, significa che la mia velocità media era di 60 km all’ora (e che non andavo in bicicletta!). Ma la velocità, qui considerata, è quella del film “Tempi Moderni” di Chaplin, ossia: la foga, la frenesia, il ritmo che caratterizza la nostra vita quotidiana, sul posto di lavoro, tra le mura domestiche o, perfino, nei momenti del riposo o nei periodi di ferie. Si corre sempre, e sempre più velocemente. Come corollari: più velocemente andiamo, più attenzione dobbiamo prestare a quello che stiamo facendo e meno tempo avremo per altri pensieri. Il cervello deve stare sul “pezzo”, su ciò che stiamo facendo in quel momento. Non è assolutamente possibile qualche cosa di diverso. Qualsiasi altro pensiero, infatti, può diventare una distrazione pericolosa e, di certo, comporta un palese e rilevabile calo del ritmo o della resa produttiva.
Il rovescio della medaglia? Rischiamo di non avere più opportunità per pensieri diversi. Infatti la routine induce fossilizzazione; si può giungere all’eccesso di non essere più capaci di concepire, intuire, avere idee, argomenti, pensieri diversi da quelli della routine. Inoltre più si corre, più tempo è necessario per recuperare una condizione fisica e mentale diversa dal correre. La condizione fisica e mentale normale, infatti, è diversa dal correre. Di certo molte persone ricorderanno, di Tempi Moderni, la scena nella quale Chaplin, ossia: il prototipo (alienato) di operaio e di uomo moderno, sebbene non più sul posto di lavoro, tuttavia continuasse a ripetere, in modo convulso, le azioni ed i gesti imposti dalla catena di montaggio.
Il denaro è il mezzo per soddisfare i propri bisogni, è lo strumento per far incontrare la domanda con l’offerta. Il lavoratore scambia la propria fatica ed il proprio impegno, per una certa quantità di denaro. Durante la trattativa, le due parti hanno una forza contrattuale assai diversa. Con quel denaro farà fronte alle proprie necessità. Esistono, poi, pochissime persone con molto denaro; costoro debbono, invece, soddisfare un bisogno diverso: quello di accrescerlo. Costoro (che una volta erano chiamati “i capitalisti”) debbono veder soddisfatto un bisogno astratto, garantito dal rispetto di regole accettate, condivise o subite dalla stragrande maggioranza, ossia: i certificati di proprietà e, comunque, "dei numeri" che esprimono quantità di denaro, registrati in modo solenne e via via crescenti.
Per tutti il denaro è una unità di misura, il valore che diamo al nostro passato e che siamo disposti a cedere, nel presente, in cambio di qualche cosa. Con il lavoro di un paio di ore ci possiamo concedere una serata in compagnia. Con il lavoro di una vita molti acquistano un’abitazione. Il denaro diventa anche un legame con il futuro. Quella automobile mi piace smodatamente, ma - per ora - non posso permettermela. Tuttavia, se sono disposto a vincolare, a cedere il mio futuro, ricorrendo al credito, ne posso ottenere la proprietà.
Dunque il nostro benessere (non necessariamente la nostra felicità) è, in qualche modo, legato alla velocità e al denaro. Occorre però non dimenticare mai che la Terra è un sistema chiuso, un sistema in cui tutto ha dei limiti. Un modello di sviluppo senza regole è necessariamente illimitato, ma non ha … i piedi per Terra, non può reggere e, quindi, ci porterà, nel tempo, alla rovina.
Occorre un di più di buon senso, di riflessione e di pensiero.
In attesa di un Governo globale, di una Organizzazione delle Nazioni Unite che operi nell'interesse dei popoli e non unicamente degli Stati (o, peggio, degli Stati più forti), riducendo la velocità e resistendo alle tentazioni di vendere, sempre e con disinvoltura, il futuro avremo già compiuto i primi passi su quella nuova strada che è necessario intraprendere.


Mario Paganini
GIAMPA Solution Questo sito NON utilizza cookie.