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Sistema o regime?

Può un “sistema democratico” trasformarsi in un “regime democratico”? Cosa siano i “regimi” è noto a tutti, soprattutto per le valenze negative e per le forme di repressione nei confronti di chi dissente. Potremmo allora dire, per semplificare, che tutto ciò che non è un “regime” è un “sistema”. Un “sistema” ha, dunque, in sé molti elementi positivi (es. capacità di autocorrezione). Invece un “regime” è sempre un insieme di elementi negativi.
Perché in Italia, la democrazia sta trasformandosi da un “sistema” in un “regime”?
Prima di cercare una risposta riflettiamo su un particolare caratteristica: in quanti altri Paesi troviamo una classe politica così longeva? È ovvio che ci si riferisce non all’età anagrafica, ma alla permanenza sugli scranni del potere...
Quanti sono gli uomini politici che, da decenni, siedono nelle varie Assemblee elettive?
In Italia sono tanti, forse: troppi !
Si diventa politici di mestiere in Senato, alla Camera e anche in tanti Consigli. In quelli Regionali, Provinciali e Comunali troviamo infatti che, da tempo, sono molte le solite facce.
Quali sono stati i vantaggi dell’avere avuto una classe politica di lungo corso o di mestiere?
Vedendo chi ci Governa si può rispondere: nessuno!
Ed all’ombra dei “vecchi” scorgiamo crescere qualche virgulto che faccia ben sperare? Oppure scorgiamo tanti giovani all’anagrafe, ma “mentalmente vecchi”? Dove con “mentalmente vecchio” è da intendersi: persona di poco entusiasmo, incapace di concepire e percorrere strade nuove, sempre disponibile all’ accomodamento ed al compromesso, priva di progetti e di idee.
“L’esperienza ha un valore!”
Certamente. Ma è anche un dato di fatto che, oggi, con un Parlamento pieno di “gente di esperienza e di valore”, ci troviamo ad avere, quale Presidente del Consiglio, il Sig. Silvio Berlusconi.
E con tutte quelle persone di esperienza e di valore assistiamo impotenti ad una continua perdita di diritti e ad un progressivo smantellamento dello stato sociale!
Se ci fossero stati dei “dilettanti” avrebbero saputo fare di peggio?!
Ma che cos’altro sarebbe potuto accadere?!
Forse la democrazia ha, in se stessa, dei limiti. Ad esempio: la necessità di raccogliere ampi consensi porta al non avere mai il coraggio di fare scelte impopolari. Ed ancora: il bisogno di raccogliere ampi consensi porta a cercare fonti di finanziamento, con le quali … comperare i consensi. Porta al clientelismo, alla corruzione, al “nepotismo”, alle leggine “ad personam”, ai privilegi per le varie corporazioni e caste.
Aldo Moro ammoniva che l’Italia non si sarebbe salvata e la stagione dei diritti si sarebbe rilevata breve ed effimera se non avesse prevalso il senso del dovere.
Quel grande statista aveva ragione.
Però, anche un qualche ritocco al sistema elettorale e un qualche pensionamento potrebbero essere di aiuto alla nostra democrazia.


Mario Paganini
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