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Potere e diritto

Le Leggi sono delle regole che valgono per tutti. Poi può accadere che, chi deve rappresentare il popolo e servire il Paese, anziché gli interessi del popolo e del Paese, curi (perfino con sfacciataggine) il proprio (esclusivo) tornaconto. Di certo costui agirà per cambiare le regole esistenti a suo vantaggio. Ma fino a quando non sarà riuscito nell’intento, anche lui dovrà sottostare alle regole (e soprattutto alle Leggi) preesistenti.
Una riflessione su Salvatore Riina (Totò). Per lui la sequenza è rimasta quella reale. Ossia: Totò ha commesso dei crimini; è stato possibile raccogliere le prove dei reati; Totò non è riuscito a sottrarsi al giudice naturale e ha subito dei processi (che si sono potuti svolgere regolarmente). Infine Totò è stato condannato e messo in carcere.
Ora proviamo ad immaginare una realtà virtuale.
Salvatore Riina (Totò) continua ad essere quello che è ed a fare quello che ha fatto. La novità? Totò è riuscito a farsi eleggere in Parlamento!
Totò utilizza parte del suo tesoro, frutto di illeciti, per pagare giornalisti e mass-media. Scatena una campagna di disinformazione mediatica, mai conosciuta prima nel Paese. Il risultato sarà: la ricostruzione e falsificazione degli eventi, della realtà. Pertanto diventerà falso che Totò ha commesso dei reati, sui quali i magistrati hanno indagato. Mentre diventerà vero che mai nulla è accaduto. Conclusione: Totò diventa (semplicemente) la vittima di (molti) magistrati impazziti.
Dunque è intuitivo. In condizioni normali il potere giudiziario non entra mai in conflitto con il potere amministrativo, perché le regole (le Leggi) in vigore sono il risultato di un legiferare ante datato. Invece, se una persona, con gravi problemi di natura legale, conquista il potere, inevitabilmente sorgeranno dei conflitti. È molto simile ad una corsa: se arriva prima la Legge, il reo dovrà scontare la pena. Se, invece, una persona molto discutibile raggiunge il potere, prima di essere raggiunta dalla Legge, sarà assai difficile perseguire e sanzionare quella persona.
Quando il controllo popolare si affievolisce; quando viene meno l’attaccamento alla democrazia ed alle sue Istituzioni; quando un popolo perde la capacità di riflettere, di indignarsi e di reagire, allora a perdersi sarà anche tutta una civiltà.
Il detto “il pesce marcio puzza dal capo” ha sicuramente un fondamento. E quanto è dato osservare, pare confermarlo.


Mario Paganini
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