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  IL TACCUINO DI MARIO  
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La Legge è uguale per tutti.

Tutti concorrono a fare le leggi e le leggi debbono essere rispettate da tutti.
Ad esempio: il “non rubare” è un obbligo morale, ma poiché sotto tutti i cieli il furto è un evento fortemente sgradito (pertanto passibile di gravi sanzioni) ovunque troveremo una legge, da tutti accettata e condivisa, volta a prevenire i furti anche attraverso l’irrogazione ai contravventori di pene severe. Esisterà, poi, chi si crede più furbo e chi vorrà tentare il colpo, ma costoro dovranno accettare e subire le conseguenze dell’aver trasgredito alla legge, ossia alla regola fatta da tutti e per ognuno.
In tutte le realtà e situazioni tutti hanno un ruolo sia attivo che passivo. Non esiste una parte sempre attiva ed una parte esclusivamente passiva.
In Parlamento si forma la volontà di uno Stato. Una maggioranza, comunque creatasi, propugna una legge. In seguito un’altra maggioranza potrà modificarla.
In una famiglia il ruolo pubblico può essere appannaggio di un coniuge, quello privato dell’altro, però entrambi avranno un ruolo congiunto nella scelta dei figli o negli acquisti importanti.
Se una parte fa delle leggi, ma chiede o pretende di esserne fuori, siamo fuori dalla modernità. Fuori dal pensiero moderno che è razionale. Fuori dalla forma di governo moderna che è la democrazia rappresentativa.
Se non il buon senso, niente e nulla potranno impedire a qualcuno di credere di essere legittimato a fare delle leggi per gli altri, come niente e nulla impediranno a qualcuno di credere di essere (lui ed i propri accoliti) preservato dalle leggi promulgate per gli altri, per i sudditi.
Niente e nulla che abbia un nome diverso da: cittadini, meglio: cittadinanza attiva.
Quando la sbornia mass-mediatica verrà smaltita (od avrà sortito l’effetto di benefica immunizzazione al virus prodotto dal neo assolutismo che ora ci è dato osservare), le cose cambieranno.
Si pone un problema: crescono le folle che urlano “il re è nudo”. Ieri erano solamente gli studenti, i precari e gli operai. Oggi sta crescendo il numero di coloro che pensano, parlano e ...si rimboccano le maniche.
Ma cresce anche l’impudenza del sovrano e dei suoi cortigiani nel negare (con arroganza, altezzosità, cattiveria, aggressività, sfacciataggine, impudenza) un’evidenza palese, perfino sguaiata.
Quando nessuno presta attenzione ad alcuno, può accadere che non sia più sufficiente essere abili nel manipolare la realtà, nel destreggiarsi con le parole, nello spacciare voli pindarici come ragionamenti.
C’è sempre un limite alla sopportazione e alla pavidità, poi inizia la reazione.
In passato a qualcuno fu dato l’ostracismo, qualcun altro si fece latitante, qualcun altro pagò per tutti...


Mario Paganini
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