E' successa una cosa gravissima, e così grave che - giustamente - nessuno ne parla se non di sfuggita.
Questa notte (3 maggio 2023) una coppia droni kamikaze (ucraini) ha quasi colpito il Cremlino a Mosca.
I droni sono stati intercettati all'ultimo secondo, praticamente sul tetto della cupola della Duma.
Come diavolo hanno potuto due armi volanti raggiungere indisturbate Mosca, e addirittura l'area più protetta di tutta la Russia non si sa!
Forse non vi rendete conto delle implicazioni profonde di questo avvenimento.
Queste due "bombe volanti" hanno eluso tutte le difese antiaeree Russe. E sono state colpite all'ultimo istante esplodendo in aria ben dentro alle mura.
Se invece che una relativamente innocua carica di esplosivo convenzionale avessero traportato una carica nucleare di teatro, anche esplodendo in aria (anzi, meglio) avrebbero raso al suolo tutto il Cremlino.
Non si può tacere, infatti, del fatto che il vettore è arrivato a ridosso dell'edificio da colpire prima di essere intercettato.
Il buco nella difesa antiaerea Russa si è dimostrato spaventoso.
Pensate cosa potrebbe fare una W76 da 150kt trasportata da un drone:
E' palese che si sia trattato di un gesto provocatorio, niente più che una dimostrazione perché sicuramente Putin era altrove, e non è, come hanno titolato in tanti, un tentativo di assassinarlo.
Capite da soli che se si fosse trattato di un arma nucleare anche piccolissima - tipo Davy Crocket - comunque a quest'ora il centro di Mosca non esisterebbe più.
E probabilmente neppure noi (perché è da 50 anni che i Russi hanno approntato il sistema MAD di risposta nucleare automatica che lancia i missili intercontinentali anche - anzi, soprattutto - in assenza di comandi umani).
E' la "risposta automatica" della ex Unione Sovietica, che neppure i comandi Russi possono fermare, una volta che viene colpita Mosca.
E di missili pronti al lancio ce ne sono dieci volte più che le grandi città europee da colpire (proprio perché cautelativamente hanno pensato che il 90% potesse essere intercettato).
Cosa faranno ora i Russi?
Le opzioni sono poche:
- fingere che non si accaduto nulla (che è come invitare gli Occidentali a riprovarci fino a che non ci riescono davvero)
- mettere in atto una rappresaglia sugli Ucraini vendendola come risposta ad un atto terroristico che aveva il solo scopo di ammazzare Putin (sperando che la gente se la beva)
Alla vigilia della parata del 9 maggio, questa dimostrazione di capacità operative e determinazione a colpire (Occidentali e non certo ucraine) non fa altro che indebolire Putin e metterlo sempre più in difficoltà nei confronti dei falchi del Cremlino, che da tempo lo criticano per la sua gestione del conflitto.
In particolare qui da noi non si capisce quanto i Russi (quelli veri, non quelli che i nostri media chiamano sistematicamente "Russi" ma che sono in realtà Ucraini separatisti) ne abbiano le tasche piene di questa Operazione Speciale che non possono per Legge chiamare neppure guerra.
Sono stanchi della guerra. E vorrebbero che finisse prima possibile. Anche con la distruzione dell'Ucraina, se non ci sono altre soluzioni.
Scoprirsi deboli anche in difesa, dopo la dimostrazione che l'esercito Russo lo è in attacco (cosa abbastanza data per ovvia) rende ridicola e controproducente la parata militare del 9 maggio e mette seriamente a rischio la fiducia nelle istituzioni militari, aereonautica prima di tutto.
Parata che si dovrebbe svolgere su quella stessa Piazza Rossa che è a un centinaio di metri dal punto in cui sono stati abbattuti i droni Occidentali.
Se la difesa non funziona, la migliore difesa è l'attacco.
Ma qui non si tratta della parata del 9 maggio, che a questo punto sarà sicuramente protetta da metà delle difese della città, ad evitare una colossale figura di merda in caso i un nuovo attacco di droni.
Qui il problema è quello del futuro del Paese, che si trova improvvisamente indifeso nei confronti di quelle stesse armi a basso costo che ha usato finora contro l'Ucraina e circondato da nemici che armano questa Ucraina con roba in grado di colpire la Crimea o Mosca indifferentemente, in silenzio e senza preavviso..
E' chiaro che a questo punto non esistono fasce di rispetto e confini che mettono al sicuro dagli attacchi nemici.
Mosca dista oltre 300 km dalla più vicina frontiera Ucraina.
Non esiste possibilità di istituire una "zona" demilitarizzata. Non si possono garantire delle tregue, con queste tecnologie ormai in mano a chiunque (volendo, anche a banali gruppi terroristici).
L'unica strada praticabile è avere vicini "pacifici".
E se non lo sono, per fiere motivazioni ideologiche, beh, occorre pacificarli.
Che abbiano voglia di essere pacificati oppure no.
Con le buone o con le cattive (preferibilmente con quest'ultime, più sicure e collaudate).
Così come gli USA si sono messi a suo tempo ad "esportare la democrazia" per il mondo, ora vedremo la Russia "esportare la pace" in Europa.
Pax Russa, ovviamente. Non c'è altra scelta, e il tempo lavora contro.
I candidati alla pacificazione sono diversi.
E tutti che hanno scalpitato parecchio, e si sono esposti anche di più, facendo a gara a chi faceva la faccia più cattiva.
"Andremo fino in fondo", eh?
FONTE: https://novaproject.quora.com/Dopo-questo-il-mondo-non-sar%C3%A0-pi%C3%B9-lo-stesso
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