La Cina ha cercato di presentarsi come un pacificatore nel conflitto tra Russia e Ucraina (di “svolgere un ruolo costruttivo in questo senso” in quanto “grande paese responsabile”), ma la proposta cinese (un “position paper”) è stata molto rapidamente cestinata dagli USA (“è un inganno”) e UE (senza però presentare alcuna proposta alternativa), ma non da Kyiv né da Mosca16.
La posizione ufficiale degli Stati Uniti rimane invariata: la guerra deve continuare per indebolire gravemente la Russia17.
Il piano cinese per l’Ucraina, che, come tanti hanno scritto, non è un vero e proprio piano di pace (non offre misure specifiche), quanto un framework generale per arrivarci (“creare condizioni e piattaforme” per la ripresa dei negoziati): chiede colloqui di pace esortando tutte le parti a evitare l’escalation nucleare e porre fine agli attacchi ai civili.
Il documento è stato pubblicato il 24 febbraio, nel primo anniversario dell’invasione della Russia e contiene 12 punti:
1. rispetto della sovranità di tutti i paesi;
2. abbandonare la mentalità della Guerra Fredda;
3. cessazione delle ostilità;
4. ripresa dei colloqui di pace;
5. risoluzione della crisi umanitaria;
6. protezione dei civili e dei prigionieri di guerra;
7. mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari;
8. riduzione dei rischi strategici (non uso delle armi nucleari);
9. facilitazione delle esportazioni di grano (con la Black Sea Grain Initiative firmata da Russia, Turchia, Ucraina e ONU);
10. fermare le sanzioni unilaterali (non autorizzate dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che oggi rappresentano il principale strumento messo in campo da USA e UE per ostacolare lo sforzo bellico Russo);
11. mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento;
12. promuovere la ricostruzione postbellica.
Il documento non rivolge i suoi suggerimenti a una particolare parte del conflitto (il governo cinese ci tiene a presentarsi come “una parte neutrale attiva”), chiedendo invece a tutte le parti di “rimanere razionali ed esercitare moderazione” e di “rispettare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, evitare di attaccare civili o strutture civili, proteggere donne, bambini e altre vittime del conflitto”.
Dal documento traspare che la Cina appare preoccupata dell’impatto negativo diretto e forte della crisi ucraina sul vasto numero di paesi in via di sviluppo che hanno urgente bisogno di raggiungere i propri obiettivi di sviluppo (si pensi ai punti che riguardano la facilitazione delle esportazioni di grano e il mantenimento stabile delle catene industriali e di approvvigionamento). Ritiene che sia proprio per questo che questi paesi non vogliono essere costretti a scegliere da che parte stare nel conflitto, ma sperano ardentemente che tutte le parti possano trovare una soluzione pacifica.
FONTE: https://www.sinistrainrete.info/geopolitica/25331-alessandro-scassellati-le-proposte-della-cina-per-un-ordine-internazionale-alternativo-a-quello-occidentale.html
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