mariopaganini@gmail.com
  IL TACCUINO DI MARIO  
  HOME   LINK   LINK-IT   FOTO   PUBBLICAZIONI   PRESENTAZIONI   CHI SONO   RACCONTI
POESIE
  CITTADINO
CONSUMATORE
  ARTISTI
MOSTRE
  ARTICOLI
DOCUMENTI
 
STAMPA
“Il sogno della bambina”, opere pittoriche di Rossella Ricci.

Il progetto, di solito, ha un fine, sia esso di carattere commerciale, innovativo o tecnico. Con altre parole: l’artista, quando intraprende un’opera, è condizionato nelle scelte compiute dal risultato che si prefigge. Nel caso di Rossella, invece, la partenza è, molto spesso, semplicemente ludica. E’ attraverso il gioco che vengono inventati una linea, una forma, un sistema di lavorazione, oppure vengono utilizzati materiali differenti o anche insoliti (...oli, acrilici, tempere, gesso). Per Rossella le creazioni innovative nascono dall’artigianalità, ovvero dalla capacità di concretizzare l’idea, trasformandola in materia, con l’ausilio del piacere del gioco. La tela, ci confida, è “il luogo di trasformazione del mondo, in una successione infinita di raffigurazioni relative ad un universo simbolico”. Così molti pezzi della sua produzione partono da un’idea specifica, a volte con l’intenzione di raffigurare un concetto, a volte con un occhio ironico, che deride e contesta taluni aspetti della nostra cultura. Rossella, pertanto, trova spunto per i suoi lavori sia dalla natura, sia dalla pura astrazione fantastica. Ecco, allora, coesistere vasi con fiori, cieli notturni pieni di stelle, pagine di giornale, ma anche allegorie con richiami e valenze puramente oniriche; materiche ed impegnative composizioni nelle quali la tela od il legno sono un semplice supporto, una superficie, una base tecnicamente necessaria. Dai lavori esposti al Centro Sociale “Ca’ Vecchia” di Voltana, dal 25 aprile al 1° maggio, traspare un messaggio affascinante e complesso: l’uomo è una cosa unica con l’universo. Dell’universo possiamo cogliere la parte che cade sotto i nostri sensi, ma avvertiamo anche l’esistenza di una parte che sfugge, invece, agli strumenti che la natura ci ha dato. Oltre a quanto possiamo quotidianamente vedere, toccare e sentire si può trarre ispirazione anche da quanto possiamo immaginare. Ma anche quando guarda e rappresenta un fiore od una farfalla Rossella è, spesso, come rapita dal loro fascino e si allontana un attimo dalla realtà. Si avverte questa voglia di creare entità in continuo movimento, oggetti pieni di vita, dalle linee dolci ed armoniose, che sanno staccarsi dai parametri funzionali per privilegiare il sentimento. Ciò che ci circonda deve dare gioia, serenità, letizia. Ed in questo Rossella sa essere ...contagiosa.
C’è un’acuta definizione che lo scrittore Carlo Lucarelli ha applicato a Rossella: “tutto quello che fa lo fa come se fosse la prima volta, con lo stesso veloce entusiasmo, la stessa curiosità, lo stesso fremito sottile di chi comincia a scoprire una cosa di cui non ha mai sentito parlare prima”.
Infatti Rossella, condividendo una affermazioni di Schifano, non esita a dichiarare: “per me l’infanzia non è mai finita. Per infanzia intendo quella condizione dello spirito, quello stato d’animo che consente di osservare il mondo con uno sguardo magico”. Poi, similmente a quanto teorizzato da Man Ray, aggiunge: “questo rievocare l’infanzia indica un’espressione mentale che, mediante la pittura, re-inventa magicamente la realtà, con un intervento spontaneo, quale il gesto del dipingere, nel quale l’artista, immerso nella solitudine, e quindi libero da tutti i legami, lascia che i pensieri e le emozioni fluiscano dalla mente lungo il braccio per fermarsi sulla tela”.
Silvia Manetti, osservando le opere di Rossella Ricci, annota: “...nel mondo della fantasia ...menti curiose sanno aprire piccole porte che celano sensazioni, sorprese, stupore, magie sospese tra terra e cielo. E’ bello esserci in tanti, perché le bambine non devono essere una specie in via di estinzione”.
Dopo un’arguta presentazione Guido Zanoni commenta con lo scrivente: “Utilizzando tele e garze Rossella ottiene delle forme in cui il reale si confonde con la propria ombra. Viviamo in un periodo artistico privo di nuovi stimoli quale mesta conseguenza al diffuso non credo. L’annullamento di qualsiasi ideologia ci ha portati ad un qualunquismo giustificato e ad un appiattimento mentale privo di significati. Coinvolti in una realtà culturale televisiva che lancia messaggi illusori, immersi in un deterioramento economico-sociale che ogni giorno possiamo toccare con mano, domandiamoci: “ma quale messaggio, in una società individualista, quale materia, quale colore può rappresentare la contestazione della privazione di noi stessi?” Da ciò la necessità di andare oltre il reale per fissare una realtà ridottasi ad ombra di se stessa e anche ombre di sconosciute immagini, esteticamente valide, quale auspicio di una realtà nuova, oppure diversa, che desideriamo intravedere, nella quali poter vivere. Una panoramica anche superficiale dei lavori esposti consente di cogliere la personalità di Rossella Ricci.”
Sì, Rossella, guardando i tuoi lavori “tutto diventa architettura della finzione e la creatività di esposizione non si limita ad essere rappresentativa, ma estensione ludica nello spazio e oltre lo spazio”. Facciamo, quindi, nostro l’augurio di Guido Facchini perché “una persona altruista, delicata ed energica allo stesso tempo, immersa in molteplici attività lavorative e di volontariato” continui sempre ad attingere alla sua scatola magica, per vivere e creare, sempre divertita, con lieve sfrontatezza e malinconica allegria, “poiché non c’è cosa al mondo che la faccia star bene come dipingere”.


Mario Paganini
GIAMPA Solution Questo sito NON utilizza cookie.