"Si stanno insomma radicando sempre più nella popolazione (compresi molti già sierizzati) due consapevolezze ben precise, con la seconda che è conseguenza logica della prima: 1) il siero non solo non serve a tutelare la salute, ma in realtà può rovinarla, fino a essere causa di morte precoce; 2) dinanzi a questa ormai comprovata realtà, chi governa anziché fermare la sierizzazione di massa ricorrendo alle cure alternative che ben funzionano la avalla con il sopruso sanitario (“tachipirina e vigile attesa”), legale e fiscale. Non solo: la vuole ripetere ad libitum e ricorre a sistemi legislativi inusitati (come l’obbligo vaccinale e la relativa multa una tantum) che aprono la porta verso un abisso oscuro.
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Dobbiamo anche prendere la dolorosa consapevolezza che, in realtà, anche tutti noi, che teniamo duro e non cediamo, abbiamo già ceduto.
Abbiamo ceduto quando abbiamo accettato di essere reclusi, per tre mesi, in casa, con regole e modalità assurde e totalitarie, che hanno causato la rovina economica di un numero enorme di attività (con danni psicologici, individuali e di massa).
Abbiamo ceduto quando abbiamo accettato di non abbracciarci, di non uscire e mangiare insieme, di “distanziarci socialmente”, che poi voleva dire "umanamente".
Abbiamo ceduto quando abbiamo accettato di farci imporre una mascherina sulla bocca, che ci nasconde il sorriso, ci infetta l’aria che respiriamo e, soprattutto, (simbolicamente) ci impedisce di parlare, ovvero di esercitare la seconda prerogativa dell’uomo, come Dio lo ha creato, essere parlante, conseguenza inevitabile della prima, quella di essere un essere pensante, giudicante e amante.
Abbiamo ceduto quando abbiamo accettato di essere divisi, in Regioni colorate secondo arbitrio e umori di governanti e di medici indegni e, con ogni probabilità, non “neutrali” nei loro interessi personali, svendendo così la nostra libertà di movimento e la struttura geopolitica del nostro Stato.
Abbiamo ceduto quando, in base a questi colori, tanto totalitari che arbitrari, abbiamo accettato di chiudere negozi e attività commerciali, fino alla rovina e fino alla morte della libertà personale dei cittadini.
Abbiamo ceduto quando siamo ricorsi (e ricorriamo) ai tamponi per avere qualche mese di libertà personale, dimenticando che – al di là dell’aspetto specificamente medico - nessuno può negare che occorra avere senso di responsabilità, verso il prossimo, quando si è vittime del virus; in tal senso, mascherine e tamponi hanno una loro innegabile utilità medica, che pur non toglie però quanto stiamo affermando – questi tamponi ci fanno comunque entrare nel meccanismo di controllo delle nostre persone, come già avviene anche con altri sistemi (internet e cellulari, in primis).
Cederemo oggi se andremo a pagare i cento euro, porta d’ingresso di ben altri pagamenti futuri (che non saranno di cento euro) in ogni settore della nostra vita, personale e sociale.
Hanno ceduto tutti coloro che si sono fatti iniettare un siero genico – e sorvoliamo su quello che contiene veramente e sulle sue conseguenze nel presente e in quelle, facilmente intuibili, nel futuro – per “stare bene”, o per “potersi muovere”, o per “guadagnare”: perché si sono già proiettati pienamente nel controllo da remoto prossimo venturo della loro persona, dei loro beni, in parte delle loro anime, tramite “microchip adveniente”, di cui il siero genico, ripetuto ad libitum, è precondizione tecnologica.
Certo, occorre anche tenere presente che siamo in guerra, e quando si è in guerra all’audacia e alla forza occorre alternare, secondo giustizia e buon consiglio, anche l’astuzia, la prudenza, la ritirata, entro certi accettabili confini morali, il compromesso. Altrimenti non saremmo in guerra. Ma non dobbiamo mai perdere di vista né la realtà presente, per quella che realmente è, (ci fanno guerra), né gli obbiettivi veri da raggiungere o difendere.
Decine di milioni di italiani hanno ceduto (e cederanno) su tutto, moltissimi su molto (e ora cominciano a capire), pochi hanno tenuto e tengono duro, resistono, e un gruppo di questi è anche pronto a reagire. Eppure, non esiste nessuno, ma proprio nessuno, che non abbia ceduto almeno su uno o due punti di questo infernale sistema, perché la trappola sanitaria è la più perfetta, geniale (e in quanto tale) ultima di tutte le trappole della storia della Rivoluzione gnostica. In costoro risiede oggi la speranza della salvezza.
Stiamo vivendo i giorni del primato della coscienza individuale, la quale, però, per un cristiano e per un uomo vero e libero, non può mai travalicare i confini estremi dell’oggettività delle Leggi divine e naturali. E, al contempo, il Rubicone della propria stessa natura antropologica. Il più infernale dei mali oggi ipotizzabili, secondo solo all’adorazione fisica della Bestia e, in qualche modo propedeutico a questa, è l’apertura al post- umanesimo ecologista e al trans- umanesimo cibernetico, il cui cammino è, in entrambi i casi, a nostra, e non solo nostra opinione, preparato da un siero ripetutamente iniettato nei corpi degli esseri umani. Non per niente, è ciò a cui i nostri nemici più tengono e da cui intendono far dipendere la sopravvivenza delle persone. E questo è davvero un confine invalicabile, per chi ha capito.
In conclusione, il nostro invito è rivolto a questo piccolo resto – oggi composto da persone delle più svariate provenienze ideologiche, come d’altronde accade anche nel campo avverso – e consiste nel non cadere nella trappola della “porta d’ingresso”, ovvero del facile entusiasmo per una, per ora, ancora gestibile reazione di resistenza al tiranno: ciò che oggi è gestibile è, appunto, solo la porta d’ingresso di ciò che domani sarà l’inferno in terra."
TRATTO DA: "I cento euro di multa? Non sottovalutateli. Sono una porta spalancata sull’abisso." di Massimo Viglione. Leggi tutto l'articolo, fai click qui.
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