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  IL TACCUINO DI MARIO  
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Caro amico V.I.P. ti scrivo e ti torno a scrivere...

Salve, Le avevo detto che avrei provveduto ad informarLa di alcune disfunzioni della Pubblica Amministrazione, così come del comportamento tenuto da grandi società che forniscono servizi di pubblica utilità.
1 - Infrazione per eccesso di velocità. Trovo giusto sia sanzionato, con una ammenda pecuniaria e con la penalizzazione dei punti della patente. Invece non capisco perchè il proprietario del veicolo debba - obbligatoriamente - confermare - a mezzo raccomandata - di essere stato proprio lui alla guida del veicolo, pena – in assenza di tale comunicazione a mezzo raccomandata - una seconda sanzione pecuniaria.
Troverei più ragionevole il contrario, ossia: se non vuoi rimetterci dei punti e pagare ammende, sii tu a farti parte attiva, nel comunicare il nome dell'eventuale colpevole da sanzionare!
2 – Ritengo che, per molte grandi società, gli anziani siano diventati “galline da spennare”. Trovo, ad esempio, discutibile il modo di agire della Tim Telecom. La società inserisce nella bolletta un piccolo aumento a fronte di un servizio quasi voluto in modo convinto e ragionato. Esistono, però, delle difficoltà nel rendere efficace e valido il successivo rifiuto. Volendo, infatti, essere certi della disdetta occorrre inviare una raccomandata, avendo anche cura di accludere copia della propria carta di identità (valida).
Anche i meccanismi di fatturazione (ritardata), oppure la richiesta di pagamenti (rateali), a fronte della fornitura di strumenti (es. modem-router), oppure di offerte valide, ma limitatamente ai primi mesi, di un canone agevolato, con la riserva, da parte della società, di un recupero, con effetto retroattivo, se non sarà rispettata la durata (spesso 24 o 48 mesi) del contratto, mi sembrano tutte pratiche commerciali assai discutibili. E ritengo sia impegnativo, da parte di persone anziane, opporsi a le pre-dette pratiche commerciali.
3 – Le ricorrenti tribolazioni per i portatori di un pace-maker. Sarà mia cura farLe la cronaca, poichè è la mia situazione. Se non avessi accettato l’impianto, mi è stato detto che sarei potuto andare soggetto a degli svenimenti. E, alla guida di un veicolo, si possono fare dei grossi guai!
“Con il pace-maker non potrà più svenire” (eh già: vero; potrei, però, avere un infarto! Per l’infarto serve il defibrillatore e non il pace-maker...).
Fosse un Paese che utilizza l’informatica, in modo intelligente ed evoluto, dovrei ricevere una e-mail, sia da parte del reparto di Cardiologia che mi segue, sia dalla Motorizzazione Civile territorialmente competente. Mentre una amministrazione mi potrebbe ramentare la necessità di un “tagliando” di controllo annuale, l’altra amministrazione mi potrebbe rammentare l’opportunità di eseguire il descritto “tagliando” di controllo, pena la necessità di sottostare, periodicamente, ad un controllo da parte di una Commissione Medica, per il rinnovo della patente.
Al cittadino la scelta: o il benestare, a che Cardiologia e Motorizzazione Civile si scambino informazioni, oppure continuare con l’usuale iter.
Penso nessuno esiterebbe! Invece...
Invece, al momento, la scelta non è possibile! Esiste un solo iter, obbligatorio per tutti i portatori di ausili cardiaci (e sono anche ben certo che i portatori di pace-maker sono veramente numerosi).
Caro V.I.P. Le farò la cronaca dei prossimi giorni. Fin da ora posso, però, anticipare che, ogni due anni, io dovrò dedicare alla faccenda almeno due giorni (e non è affatto piacevole utilizzare le scarse giornate di ferie per simili finalità!) e circa euro 200,00 (costo pratica presso A.C.I., costo visita della Commissione Medica, ecc.). Talvolta, poi, non mancano circostanze che hanno del grottesco (o del patetico?) A volte, infatti, la Commissione Medica procrastina, nel tempo, la visita. Nel qual caso occorre, sovente, recarsi di nuovo (ma privatamente e a pagamento) da un cardiologo, per una refertazione in un range temporale accettato dalla Commissione Medica medesima.
Cordiali saluti.


di Mario Paganini
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