La carta dei diritti
del ragazzo nello sport
- Diritto di divertirmi e giocare.
- Diritto di fare dello sport.
- Diritto di beneficiare di un ambiente sano.
- Diritto di essere trattato con dignità.
- Diritto di essere circondato e allenato da persone competenti.
- Diritto di seguire allenamenti adeguati ai miei ritmi.
- Diritto di misurarmi con giovani che abbiano le medesime probabilità di successo.
- Diritto di partecipare a competizioni adatte alla mia età.
- Diritto di praticare il mio sport in assoluta sicurezza.
- Diritto di avere i giusti tempi di riposo.
- Diritto di non essere un campione.
La carta del fair-play
Qualunque sia il ruolo nello sport, anche quello di spettatore, mi impegno a:
- Fare di ogni incontro sportivo, importa poco la posta in palio e la rilevanza dell’avvenimento, un momento privilegiato, una sorta di festa.
- Conformarmi alle regole e allo spirito dello sport praticato.
- Rispettare i miei avversari come me stesso.
- Accettare le decisioni degli arbitri o dei giudici sportivi, sapendo che, come me, hanno diritto all’errore, ma fanno di tutto per non commetterlo.
- Evitarie la cattiveria e le aggressioni nei miei atti, nelle mie parole o nei miei scritti.
- Non usare artifizi o inganni per ottenere il successo.
- Restare degno nella vittoria, come nella sconfitta.
- Aiutare ognuno con la mia presenza, la mia esperienza e la mia comprensione.
- Soccorrere ogni sportivo ferito o la cui vita è in pericolo.
- Essere realmente un ambasciatore dello sport, aiutando a far rispettare intorno a me i principi qui affermati.
Con questo impegno, considero di essere un vero sportivo.
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