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  IL TACCUINO DI MARIO  
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Eterogenesi dei fini ? Teologia secolarizzata ? Ma parla come mangi !

Che cosa ha portato un glorioso Partito a fare una tanto ingloriosa fine? È stato il suo stesso apparato! Sì, perchè cadute le ideologie, ossia il progetto, il fine per cui un Partito esiste, opera, lotta, altro non rimane se non un contenitore vuoto.
Le persone con dignità fanno le cose usando la testa ed il cuore. Possono sbagliare. Successivamente il riconoscere di aver sbagliato rende queste persone, se non degne di acclamazione e di elezione, almeno un valido punto di riferimento.
Ma la fabbrica dell’appetito (il bisogno di mangiare, magari anche bene!) e la necessità di avere un tetto sulla testa possono indurre altre persone a cercare dei compromessi. Anche a dei compromessi eccessivi. Con conseguenti atteggiamenti ridicoli per le affermazioni fatte o per le scelte poco dignitose.
Ho incontrato persone che, fino a ieri, si erano sgolate per inneggiare ai D’Alema ed ai Bersani di turno. Persone che si erano spellate le mani per applaudire i D’Alema ed i Bersani che si avvicendavano ai più alti incarichi del Partito o di altre Istituzioni. Ora queste persone, con esagerata disinvoltura, prontamente inneggiano ad “altri capi” ed applaudono “altri nomi”. Perfino auspicano, per coloro che furono i loro “capi”, una immediata “rottamazione”.
Cambiare opinioni è sempre possibile. Talvolta è necessario.
Ma occorre farlo con dignità e in buona fede ! Non è necessaria una giustificazione, ma una motivazione è opportuna.
Viene in mente la barzelletta: “Compagni, da oggi i coccodrilli non volano più ! Svolazzano soltanto ! Svolazzano come le faraone ! ”
Ora il credo, il mantra dei nostri tempi, prima propone e poi impone che sia Renzi il “nuovo”.
Penso, allora, che dovrebbero essere altre le persone che, invece, necessiterebbero di una “rottamazione” !
Perchè è grave non accorgersi di tutti i limiti di questo “nuovo”.
Il “nuovo”, quando è soltanto una questione di anagrafe o di una parola che ricorre con frequenza, senza proposte pratiche, concrete, perseguibili, percorribili, cessa di essere un categoria della politica per diventare semplicemente un fatto, un evento di “moda”. La “moda” sempre si rinnova, per avere un mercato ed un futuro. Purtroppo in politica, quando il “nuovo” è privo di contenuti e sovrabbondante di slogan, degenera immediatamente in “nuovismo”, ossia "la politica" diventa essa stessa una “moda”, adottata e condivisa da molti. Qualche cosa di effimero e di consumistico. I politici, parolai e bugiardi, debbono usare (ed abusare) di parole suggestive, evocative. La parola “nuovo” è una di queste; è un utile intercalare che aiuta a nascondere la fumosità, l’inconsistenza di un discorso.
Similmente la “democrazia”. Non c’è nulla di più antidemocratico di un “capo” che decida in base alle proprie esclusive convinzioni e senza aver sentio il bisogno di ascoltare anche le considerazioni altrui !
La “democrazia” non ha bisogno di grandi maestri. La democrazia ha bisogno di testimoni seri, coerenti e credibili. Se un maestro può far dei danni, immaginiamo che cosa possa fare un “capo” alla democrazia !
Il massimo dell’imputenza si raggiunge quando il “capo” reclama per sé solo la possibilità di scrivere le regole valide per tutti e il diritto di rilasciare ad altri la patente di democratico.
Si stanno cambiando le regole di un popolo (la Costituzione) per dare ancora più potere al “capo”, sapendo di allontanare ancora di più i cittadini dalla politica. non è questo di cui ha bisogno il Paese !
Quando sarai chiamato a voltare per il referendum costituzionale, rilfetti su quanto stai per fare. La vera libertà esiste quando puoi dire di NO, senza cadere vitima di reazioni, di ricatti, di rappresaglie.
Te lo ha insegnato la tua esperienza di vita. Ascoltala.


di Mario Paganini
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