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  IL TACCUINO DI MARIO  
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Informazione, formazione e solidarietà

Non ce ne rendiamo conto, ma - a Voltana - viviamo in una sorta di isola felice. Geograficamente non è così (palese la continuità territoriale), ma - per una serie di circostanze ed eventi - i rilevanti cambiamenti, che, in tempi recenti, hanno stravolto tradizioni e stili di vita di molti, hanno esercitato, sulla nostra comunità, una influenza marginale. Qui da noi la “solidarietà” è di casa e, pertanto, non ha bisogno di essere insegnata, spiegata, capita essendo quotidianamente vissuta.
È stata una fortuna enorme. È sufficiente, infatti, raggiungere le grandi città vicine al nostro paese, per constatare l’influenza nefasta che hanno esercitato i mass-media.
Perché accuso i mass-media? Perché non è stato casuale se usanze, tramandate per centinaia di anni, sono svanite in pochi decenni. Un uso distorto dei mass-media ha trasmesso informazioni che hanno formato uomini e donne con determinati modi di pensare e consequenziali stili di vita. Più le persone erano sole, più hanno inciso i falsi maestri con i loro perversi modelli. Più forte era il tessuto di coesione sociale, meno fascino hanno esercitato i falsi maestri e meno proseliti hanno fatto gli stili di vita da costoro proposti.
Non è una condanna generalizzata dei mass-media, ma un invito a riflettere ed a vigilare.
Se ci guardiamo attorno, ritroveremo le persone che, pochi anni fa, commentavano su: il lavoro straordinario, il lavoro “nero”, i lavoratori che non vanno in pensione ed i pensionati che lavorano, “lavorare meno e lavorare tutti”, ed ancora “se tutti pagassero le tasse, tutti pagheremmo meno”, od il mitico “io la parcella e lo scontrino fiscale li chiedo sempre”, ecc. Sentiamo, oggi, quali sono i loro commenti al riguardo e cerchiamo di capire le motivazioni del cambiamento.
Come tra il ladro ed il derubato ci sono …complicità involontarie (il primo cerca di acquisire beni altrui, confidando nell’impunità; il secondo rende nota la disponibilità dei suoi beni e l’essere malamente custoditi), similmente modelli nuovi e discutibili sono mescolati a conoscenze indubbiamente utili e vere. Per anni, occulte regie ci hanno - ad esempio - insistentemente propinato il “furbo” come esempio da seguire, oppure il “calciatore” e la “velina” come massime aspirazioni professionali, il Parlamento come la tana dei ladroni ed i partiti od i sindacati null’altro che una proliferazione di bande. Il genitore che sogna un figlio, diligente e studioso, si sente in difficoltà quando “qualcuno” gli evidenzia come “chi ha i piedi per terra” deve auspicare, per la prole, un futuro come cantante o come attore.
Coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare e protestare, per l’avanzante degenerazione, sono rimasti ai margini.
Bando alle ingenuità e domandiamoci: perché chi è abile ad accumulare tanto denaro accetta di perderne molto per tenere in vita costosi periodici? (Miglior sorte agli imprenditori che utilizzano l’etere come supporto: il “contatto”, una volta stabilito, è potenzialmente ininterrotto, inoltre il “prodotto”, non avendo i limiti ed i costi della carta stampata, spesso può generare utili, talvolta considerevoli).
La risposta: perché questi signori hanno il loro tornaconto da un’altra parte, ossia negli stili di vita e connessi consumi.
Siamo, ormai, tutti a contatto con immigrati di altri Paesi e constatiamo come siano sufficienti poche ora di applicazione e un poco di esercizio quotidiano per riuscire ad apprendere ed inserirsi negli ingranaggi della nostra civile e prospera convivenza.
È da ingenui trascorrere ore seguendo alcune trasmissioni e pensare che queste non lascino, dentro gli utenti, un qualche segno.
Ecco come fanno trasmissioni televisive, in apparenza innocue, a veicolare dis-valori.
Alcune candid-camera inseminano l’invito a farsi gli affari propri. Notate come chi si lascia coinvolgere in situazioni ordinarie finisca, poi, regolarmente, con l’essere oggetto di sberleffi e figuracce.
Altre trasmissioni rendono cinici. La caduta dal dondolo di un bambino, di un anziano sul ghiaccio, di persone da una sedia rendono il dolore degli altri o un evento ineluttabile, obiettivo, che richiede impassibilità o un argomento da ridere, come suggeriscono le registrazioni in sottofondo.
La quotidiana sbracata richiesta di giustizia fa “audience”, ma contestualmente getta il sospetto dell’inefficienza nelle strutture preposte. E già ora instillano la necessità di un’azione affidata alla piazza (sul genere: Far West), confidando sull’odio, sentimento facile da coltivare.
Anche le esistenze altrui, osservate dal buco della serratura, perdono l’aura di “morboso” e “impudico”. Il ruolo di osservatore e spiato diventa una situazione “normale” e “accettabile”.
L’enfasi, messa negli errori commessi da tanti personaggi, è una questione spinosa e …penosa. Da ciò deriva un solo insegnamento: è connaturale all’essere umano l’infallibilità. Dato questo assioma ne derivano, di conseguenza, alcuni corollari: poiché non ci si deve mai sbagliare, se ti sbagli cerca di appartenere allo schieramento dominante, cosicché l’aggregato sarà tutto impegnato a nascondere l’accaduto (magari negando perfino l’evidenza); se non appartieni allo schieramento dominante non avrai pace; se appartieni allo schieramento opposto e hai commesso un errore diventi immediatamente un’ostia sacrificale da incenerire. È prudenza: tacere, obbedire, stare con la parte dominante.
La “notizia” diventa secondaria rispetto all’enfasi con cui è proposta. Presto non saranno importanti le notizie in quanto tali, ma saranno più importanti le sensazioni emotive che il conduttore di una trasmissione riuscirà a far provare agli utenti. È fuori di dubbio che, quando manca la conoscenza e la memoria, più che la “ragione”, può il “cuore”... Già ora tanti notiziari sono una rassegna di pettegolezzi, di immagini e suoni che stuzzicano sentimenti primordiali. Ampio spazio, dunque, ai fatti di sangue e di criminalità, di cronaca cruenta e squallida: amplificano il bisogno di sicurezza e ordine; creano le premesse per una società impostata su modelli gerarchici, forse: militari.
In una collettività che non parla di salute, se non per farne un fatto di promozione commerciale, sono un evento sporadico la comparsa di malati. Va sottolineato che sono, quasi sempre, malati terminali e intervengono sovente su un tema: l’eutanasia come soluzione. Anche la comparsa degli anziani pare studiata per ricordare il “peso” che hanno sul sistema sociale. Continuando di questo passo la conclusione sarà: chi non vuole essere eliminato, abbia almeno la compiacenza di nascondersi.
Abbondano, poi, i servizi (lacrimosi) sulla sorte di tanti animaletti d’affezione, comodo alibi per dare infondata l’accusa di una supposta insensibilità dei mass-media.
Infine tutta una serie di trasmissioni “leggere” ci mostrano imprese oltre ogni limite (comprendendo sia l’agonismo sportivo sia il semplice buon senso) che certamente non aiuteranno i giovanissimi a crescere avendo ben chiaro il confine (e la differenza) tra la normale realtà quotidiana ed il “se”, il “quando”ed il “come” intervenire su di essa; perché capaci di individuare - con facilità e senso del bene comune - gli obiettivi, distinguendo tra aspirazioni e fantasie o sogni.
Evidentemente a qualcuno piace una umanità capace di osservare, ma non di vedere dentro le cose, che ascolta tanti suoni e voci, ma che ha difficoltà sia nell’avvertire dei sentimenti profondi, sia nell’avere un pensiero originale sia nel saper comunicare questi agli altri.
Ma un popolo che corre molto ed è sempre disponibile a compromessi, che pensa a se stesso come ad un universo di individualità, che non ha radici comuni od una sua chiara identità nazionale sarà capace di cogliere i bisogni autentici dell’uomo? Persone immerse in una realtà, con indirizzi mass-mediali discutibili, sapranno individuare ciò di cui hanno autenticamente bisogno ed organizzarsi per ottenerlo?
Qui, a Voltana, il futuro è un’incognita che non intimidisce e nemmeno spaventa. Ma se riusciamo a “svegliare” anche chi è prossimo (e sono tanti) a ciascuno di noi, aiuteremo loro ed anche noi; infatti, così facendo, allontaneremo il rischio di un contagio e verrà fermato ed invertito l’avanzante processo di omologazione.


Mario Paganini
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