mariopaganini@gmail.com
  IL TACCUINO DI MARIO  
  HOME   LINK   LINK-IT   FOTO   PUBBLICAZIONI   PRESENTAZIONI   CHI SONO   RACCONTI
POESIE
  CITTADINO
CONSUMATORE
  ARTISTI
MOSTRE
  ARTICOLI
DOCUMENTI
 
STAMPA
Qui si fa politica. O si finisce con il subire la politica fatta dagli altri!

- George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair) nel romanzo “1984” immaginava una società nella quale il controllo e il condizionamento sociali erano assoluti. Un ruolo importante lo svolgeva il linguaggio. È intuibile che potendo controllare il linguaggio si riesce anche a controllare il pensiero e lo scambio di comunicazioni/informazioni tra le persone. Ad esempio: è inquietante notare come nel romanzo le forze armate fossero inquadrate nel ministero dell’amore e della pace. Ai nostri giorni troviamo che le forze armate di molti Paesi sono impegnate, con grande frequenza, “in missioni di pace” o in “interventi umanitari”. Forze armate che fanno largo uso di mezzi blindati. Poi, ogni tanto, fanno levare in volo elicotteri ed aerei per praticare bombardamenti “selettivi”, “mirati”, “chirurgici”. Purtroppo accade sovente che ci siano anche vittime innocenti per il “fuoco amico”. Per inciso: i giornalisti vengono regolarmente tenuti lontano dalle zone degli scontri e di “pacificazione”…
Nel romanzo si immagina anche l’esistenza di un “bis-pensiero” ossia la capacità di pensare e dire cose contradditorie. Una vera arte che consisteva nel riuscire ad inviare messaggi, dare comunicazioni/informazioni che potevano essere interpretati nei modi più disparati. Tutti sentivano e capivano quello che volevano sentirsi dire e raccontare…
Oggi si può essere per la famiglia e per l'indissolubilità del matrimonio. E, contemporaneamente, praticare la poligomia e frequentare minorenni. Essere contro l'omosessualità e per l'assoluta libertà sessuale… Senza destare scandalo, sospetti o essere accusati di essere in contraddizione.
Esiste un disegno di legge che si prefigge di combattere l’omofobia (o dichiara essere questo il suo scopo). In Italia esistono già delle Leggi. Come tante altre non sono applicate. Poi come spesso accade chi le infrange spesso non sconta la pena. Già ci sono disposizioni che sanzionano atteggiamenti omofobici.
Il nuovo disegno di Legge aggiunge ben poco. Salvo… Salvo alcune contorsioni lessicali che potrebbero creare le premesse per reprimere e sanzionare chi parla in favore della famiglia tradizionale!
Vigiliamo perché la tutela di minoranze non comporti rinunce, sacrifici, rischi per la stragrande maggioranza!

- La destra e la sinistra sono uguali!
Beh, effettivamente ogni tanto si assomigliano molto. Anzi, troppo. Sulla questione dei “tagli” alla spesa pubblica non ho notato sostanziali differenze. Tutti d’accordo per “fare cassa” dove era più facile (pensioni, sanità, scuola, stipendi dei dipendenti pubblici, casa (al Nord, dove gli accatastamenti sono aggiornati), dossier titoli e automobili (accise sui carburanti). Mi aspettavo qualche distinguo per l’acquisto dei tanto discussi e, secondo molti esperti, anche inutili F35. Una flottiglia di cacciabombardieri “fragilini”, in particolare se colpiti durante il volo da scariche elettriche. Niente. Non ho colto nessun “distinguo” degno di nota.
Ricordo con nostalgia i bei tempi passati quando la “sinistra” in genere (e quella “estrema” in particolare) protestava contro il dispiegamento di missili NATO in Occidente. Oppure parlava di complesso economico “industrial-finanziario-militare” finalizzato a drenare la ricchezza prodotta dai popoli verso oligarchie internazionali di capitalisti. Insomma: i padroni del mondo, affamatori delle masse che lottavano per l’emancipazione e la propria liberazione.
Peccato. È stata un’altra occasione persa. Ma non si può andare avanti guardando sempre indietro.
Però si può cambiare il Partito che si sostiene e si vota…

- Esistono gli argomenti “tabù”, ossia questioni delle quali nessuno parla.
Un esempio: la possibilità di andare in pensione...
Fino a pochi anni la famiglia e la società ti mantenevano fino ad una certa età. Lavoravi per un congruo numero di anni. Il datore di lavoro versava una corposa parte di quanto era a te dovuto ad un Ente. Poi, finalmente, maturavi il diritto alla pensione e ad una quieta e serena vecchiaia.
Magari non si rifletteva con la dovuta attenzione sul fatto che, per i lavoratori autonomi, la gestione dei fondi pensione era, principalmente affidata ad una “scelta di mercato”. Mentre per i lavoratori dipendenti, privati o pubblici poco importa, la gestione dei fondi pensione era affidata ad un Ente di Stato.
In buona sostanza: i soldi miei li tengo in banca o sotto il materasso. Ma non tutti. Una parte dei soldi miei è intercettata da “un terzo” ed io nei suoi confronti, come persona singola, posso ben poco.
Con altre parole: sono spossessato di ciò che è mio. Lo prevede, anzi è obbligatorio per Legge.
Infatti, in forza di una Legge un Ente raccoglie risorse e, tra queste, ci sono anche i miei denari. Poi, tempo dopo, in forza di una Legge, fatta con altre regole, quell’Ente dispone sul come ripartire le risorse disponibili.
In buona sostanza: con i “contributi” obbligatoriamente versati a mio nome, lo Stato - tramite un Ente - ci garantisce la pace sociale. Io pago, vivo e lavoro tranquillo in una società non turbata da sommovimenti di popolo. Tempo dopo, con i contributi obbligatoriamente versati da un altro, lo Stato - tramite un Ente - ci garantisce la pace sociale. Io riscuoto una pensione decente, in una società non turbata da sommovimenti di popolo.
Il meccanismo è collaudato. Peccato che sia molto delicato.
Entra in crisi se il numero dei pensionati è rilevante, rispetto al numero di quanti versano contributi. Oppure se le pensioni erogate ammontano a cifre non proporzionate ai contributi che si stanno versando. Oppure se lo Stato deve recuperare risorse da destinare altrove. Per tagliare il debito pubblico è sufficiente non riconoscere il dovuto ad alcuni creditori. Pardon, ad alcuni aspiranti pensionati…

- In Italia la costruzione e la ristrutturazione di case rappresentano un volano potente per l’economia. Non solo per l’edilizia, ma anche per tutto quanto c’è come indotto. In attesa di vedere che cosa propone il “Governo del fare” si potrebbe rivedere la tassazione delle abitazioni e di tutte quelle attività collegate che danno occupazione.


di Mario Paganini
GIAMPA Solution Questo sito NON utilizza cookie.