Forse mi sono perso qualche cosa... Dopo il decreto “Salva Italia” sarebbe in arrivo il decreto “Sviluppo e crescita Italia” (a firma del ministro Corrado Passera).
Bisogna che ci intendiamo. Stare nell’euro della Merkel significa che non si può semplicemente lasciare alle famiglie ed ai singoli un di più di risorse economiche perché possano fare delle spese, ossia sostenere i consumi e la domanda di beni e servizi. Con la Merkel occorrono, invece: innovazione dal lato dell’offerta e contenimento della spesa pubblica.
Ed è qui che debbo essermi perso qualche cosa. Per spesa pubblica non è da intendersi esclusivamente tagliare le pensioni, la sanità e la pubblica istruzione!
Occorre tagliare sulle inefficienze della Pubblica Amministrazione, sulle clientele, sugli sprechi.
Poi occorre una seria politica industriale.
La ricchezza va prodotta e va scambiata. Occorre essere capaci di vendere all’estero dei beni e dei servizi.
Ci si è cullati nell’idea che anche il nostro Paese potesse vivere di speculazioni e di astratte intermediazioni finanziarie. Si pensava che la produzione dei beni rappresentasse il passato. La produzione dei beni doveva essere assegnata ai Paesi in via di sviluppo od a Paesi con individuate particolarità (Cina, Corea, India, ecc.).
Purtroppo la “city” è rimasta dov’era, mentre la delocalizzazione ha creato disoccupazione !
Proviamo a rilanciare l’economia favorendo l’industria.
E proviamo a favorire l’industria con interventi anche pubblici.
Studiamo che cosa hanno fatto in Germania ed in Francia negli ultimi vent’anni. O che cosa hanno fatto in Brasile, Sud Africa e Turchia negli ultimi dieci anni ...
Investiamo nella scuola, nella ricerca e nella formazione.
Educhiamo allo spirito d’impresa.
Perché non si diventa imprenditori per decreto Legge!
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