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  IL TACCUINO DI MARIO  
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Responsabilità dei Giudici? Iniziamo con i dipendenti della Pubblica Amministrazione!

L’azione, che parte della Casta dei politici ha scatenato contro la Magistratura, assomiglia sempre di più ad una guerra. Stupisce che siano proprio coloro che continuamente si ergono quali nuovi paladini dell’ordine costituito e restauratori della moralità pubblica (da realizzare non con l’esempio, ma con l’introduzione di pene esemplari per i ladri di polli) si accaniscano, in maniera scomposta e con toni “sbracati”, contro i Giudici. Occorrono risorse e mezzi per combattere seriamente la criminalità ed il malaffare! Invece si fanno tagli ai già magri bilanci della Giustizia risparmiando sia negli organici (dai magistrati ai cancellieri già ora siamo in crisi), sia nelle risorse materiali e tecnologiche necessarie, oggi, per le indagini. Ad esempio c’è anche chi urla contro le intercettazioni facili, paventando pericoli ed abusi.
Ben altre sono le urgenze! Ma se l’attore recita bene, la platea partecipa e segue senza riflettere.
Inoltre, sempre da quell’area politica, vengono avanzate proposte censorie. Nuove istituzioni, con conoscenze giuridiche discutibili, verrebbero ad avere competenze in materia di libertà e d’informazione. Ad esempio: per oscurare un sito Internet si vorrebbe non fosse più necessaria la sentenza di un giudice. Tempo fa il Fascismo, che non si fidava della Magistratura ordinaria, si inventò i tribunali speciali...
Con sfacciata incoerenza il regime carcerario “duro” ora non è più tale. L’eliminazione di qualsiasi forma di protezione ai pentiti o di incentivo ai collaboratori di giustizia, non permetteranno più una approfondita, perché dall’interno, conoscenza della criminalità e del malaffare. Si può fare di peggio e andare direttamente all’origine. Compito del giudice è applicare la Legge. C’è una Legge che crea problemi a qualche politico, a qualche potente, a qualche “amico degli amici”? Si cambia la Legge e il problema è risolto! Si manda l’avvocato fidato in Parlamento e, come un sarto, confezionerà una legge “alla bisogna dell’eccellentissimo signore suo e della di lui corte”. La criminalità ed il malaffare hanno più livelli? La norma di favore dovrà adattarsi ora alle esigenze della manovalanza ora alle esigenze dei livelli alti, dei colletti bianchi e degli addetti al riciclo del denaro sporco.
Molti sono i mass-media, ma a controllarli sono pochi, poiché sono in mano a pochi padroni. Questo agevola le campagne di manipolazione. Quanti sanno, oggi, la differenza tra una “assoluzione con formula piena” ed una assoluzione o per insufficienza di prove o perché il reato si è prescritto o perché il reato, oggetto del giudizio, ha cessato di essere reato? Pochi! Bene, in futuro saranno ancora di meno, ammesso che ne abbiamo notizia!
Nonostante tutto la Giustizia italiana ha avuto uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Potremmo anche chiederci se uomini come Falcone e Borsellino si fossero meritati lo Stato e le fasce di popolazione che, invece, hanno avuto la sorte di incontrare...
Mentre lo stalking e il mobbing stanno … passando di moda (e si dissolvono in una nebbia fatta o di maschilismo o di soppressioni delle tutele previste per i lavoratori) ci sono Tribunali che riescono ancora a dare un cenno di autonomia, di dignità e di giustizia. Da ricordare due casi emblematici: le sentenze per le stragi all’Eternit e alla ThyssenKrupp. Sono passati tanti anni, ma alla fine la Giustizia (almeno per ora) ha trionfato!
È possibile distrarre l’opinione pubblica, enfatizzando questioni gravi, ma non vitali per la convivenza e la crescita di un popolo. Altre questioni, invece, vengono minimizzate o del tutto ignorate. Ad esempio: la responsabilità di tanti amministratori e di tanti dipendenti della cosa pubblica.
Pochi giorni fa la Corte dei Conti ha quantificato la corruzione del sistema pubblico italiano: costa, ogni anno, circa 60 miliardi di euro. Ossia: qualcosa meno, ma neanche tanto, degli interessi che lo Stato paga sul mostruoso debito accumulato. Quanti hanno appreso questa notizia o sentito commenti ?
Il degrado prospera perché mancano tanti … freni. Non ci sono remore soggettive (un senso morale, del bene comune, del “peccato”) e non ci sono neppure freni o limiti collettivi (controlli, organizzazione, trasparenza, norme, sanzioni).
La Germania ha realizzato la sua ricostruzione e la sua riunificazione.
L’Italia ha saputo fare un miracolo economico (con sacrifici immani) e, in controtendenza, ora si trastulla con l’idea di antistoriche secessioni.
All’estero puntano sulla ricerca. I laureati italiani trovano lavoro all’estero, ma non in Italia. Però in Italia troviamo modo e maniera per ricompensare oltre ogni misura le prestazioni fisiche dei calciatori e quelle delle ballerine.
Qualche cosa non va nell’insieme !
Saranno allora necessari veloci e profondi cambiamenti. Cosa non facile da conseguire, specie se saranno sempre gli stessi ad indicare la rotta e sempre gli stessi a penare sui remi.


Mario Paganini
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