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  IL TACCUINO DI MARIO  
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Nel prossimo futuro...

L’espressione "L'état, c'est moi", ("Lo Stato sono io"), viene attribuita a Luigi XIV, il re francese famoso per aver instaurato una monarchia assoluta, accentrando i poteri dello Stato nella propria persona. La frase determina la tipologia di regime politico instaurata dal sovrano, cioè quella di Stato personale, nel quale si assiste ad una identificazione tra la persona del monarca e lo Stato.
L’Occidente ha dovuto impegnarsi a fondo per conseguire un diverso ordine sociale.
Ai giorni nostri il miglior modo, per rappresentare gli interessi di un intero popolo, è la democrazia parlamentare elettiva.
Oggi sono i rappresentanti del popolo che, liberamente eletti, ne tutelano gli interessi e ne promuovono il benessere. Ma, sempre ai nostri giorni, sono emersi alcuni limiti: la dittatura della maggioranza, la corruttibilità degli eletti e il non essere idonei al ruolo o alle funzioni che si è chiamati a svolgere.
Inoltre mi sembra sia di tutta evidenza la volontà - veicolata dai mass-media che fanno tendenza - di mettere al guinzaglio i Parlamenti.
Accomuna tutto l’Occidente sia l’affanno dei sistemi democratici sia il crescendo di corruzione e malversazione della cosa pubblica.
Scelte, spesso poco felice, accrescono, poi, oggettivamente il discredito verso i Parlamenti ed i parlamentari. L’appuntamento elettorale - certo, libero e con voto segreto - cessa pertanto di essere l’occasione per manifestare la propria volontà. Ieri, il voto di preferenza e la speranza di competere, alla pari, con lobby, corporazioni e gruppi più o meno trasparenti, animava tutti gli elettori, come spronati dalla speranza (o illusione) di contare. Ora, con scelte fatte ed imposte dall’alto, per cooptazione da parte dei segretari di Partito, non c’è più slancio, speranza (o illusione).
Ma non è solamente il potere Legislativo ad essere in crisi e/o sotto assedio. Oggi anche la Giustizia è al centro di manovre e di pesanti ricatti.
Se la democrazia elettiva e rappresentativa è stata una grande conquista (anche se ora viene screditata), avrà più gravi conseguenze, per la convivenza di un popolo, la riproposizione di una Bassa ed un’Alta Giustizia.
Chi occupa ruoli di responsabilità sovente reclama per sé l’impunità. Si possono commettere grandi iniquità o nefandezze, ma una volta giunti ai vertici, si è "al di fuori" della giustizia ordinaria. Così, in Italia, occupano seggi in Parlamento persone contigue a sistemi malavitosi. Inoltre, è con i soldi dei contribuenti che sono retribuiti parlamentari condannati per gravi reati.
La democrazia si manifesta attraverso la partecipazione ed i consensi. Purtroppo la corruzione produce ricchezza e con la ricchezza è possibile comprare la partecipazione e il consenso. È una spirale perversa. Se uno o più personaggi corrotti possono occupare posti di altissima responsabilità pubblica le scelte operate da costoro andranno nell’interesse di pochi e produrranno clientele. Le clientele genereranno lucri e consensi elettorali, rafforzando il potere dei patroni.
Un ruolo importantissimo lo svolge l’informazione. I mass-media potranno informare i cittadini oppure potranno deformare la realtà ed ingannare i cittadini.
È opportuno ricordare che, quando si compie una qualsiasi scelta, spesso prevalgono elementi irrazionali, pertanto: la fretta, la superficialità, l’abitudine, il conformismo e la noia hanno un ruolo spesso non trascurabile. Risultano, invece, determinanti: la paura, la partigianeria, l’incompetenza.
Pertanto è possibile condizionare una persona nelle scelte, individuandone le debolezze; ad esempio: enfatizzandone i timori, le ansie, le fisime e le fobie si può ottenere la risposta attesa, il comportamento voluto, il voto necessario.
Anche il senso di appartenenza può alterare la capacità critica e di discernimento: il proprio beniamino ha sempre ragione, la squadra del cuore è sempre vittima dell’altrui faziosità, ecc. E, per converso: l’antagonista di turno ha sempre torto, le opposte tifoserie sono sempre corrotte e in malafede, ecc.
Se, in passato, chi non sapeva aveva il buon senso di tacere, oggi chi non sa vuole parlare, partecipare e, peggio, vuole essere protagonista e contare nelle decsioni.
C’è un Paese che offre, in proposito, esempi eclatanti. Un ex Ministro di Grazia e Giustizia, pochi giorni dopo aver lasciato il suo dicastero, dà addosso alla Magistratura con argomentazioni indegne di uno che pure conosce il Diritto. Sempre in quel Paese il Ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica dopo aver fatto tagli dissennati, ora, con disinvoltura, cerca di … smarcarsi, attribuendo ad altri Ministri oppure ai Dirigenti del ministero la responsabilità degli eventi.
Se “il pesce marcio puzza dal capo”, con simili esempi e maestri ...
Ma quando la faziosità, l’incompetenza e la partigianeria caratterizzano la maggioranza di un popolo, difficilmente potremo essere ottimisti sul futuro di quel Paese.
Si aggiunga che, il diffuso malcostume ha convinto i più a curare il proprio esclusivo interesse. L’egoismo diventa una virtù. Il trarre un ingiusto profitto è lecito. Cogliere vantaggi dalle altrui debolezze è segno di sorte o di dei benevoli.
Si stanno creando, dunque, le condizioni non per l’auspicabile svolta autorevole, ma per una impudente svolta autoritaria.
Non sarà una conversione delle menti e dei cuori, bensì una imposizione dall’alto o, più probabilmente, dall’esterno.


Mario Paganini
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