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Quei ticket per farmaci, visite ed esami

Sappiamo che il welfare state dei Paesi nordici si prende cura dei cittadini da subito, ossia quando sono nella culla, poi li accompagna per tutta la vita e si separa da loro solamente quando vanno nella tomba.
Purtroppo in Italia mancano le risorse, altre volte manca la mentalità. Difficile allora che possa esistere un welfare efficace ed efficiente.
Nel nostro Paese il solo welfare che funziona è … la famiglia!
Infatti, mentre lo Stato è spesso … latitante, la famiglia c’è. La famiglia è sempre presente e pronta.
Inoltre l’italica Pubblica Amministrazione è troppo spesso affidata a se stessa: alla buona volontà e allo spirito di sacrificio dei tanti, ma è anche in balia delle furbizie e delle indecenze di molti.
L’introduzione e la gestione dei nuovi ticket sanitari sono un’altra occasione mancata e/o la riprova di quanto in precedenza affermato.
Una Pubblica Amministrazione moderna dovrebbe essere in grado di dialogare con se stessa. Un Ufficio pubblico dovrebbe gestire molte delle informazioni in possesso dagli altri Uffici pubblici.
Siamo nel terzo millennio, nell’età dell’informatica, ma siamo ancora sommersi dalla carta.
Il cittadino percepisce bene la devastazione che viene compiuta del suo tempo, delle sue risorse e della sua qualità della vita.
Adempiere ad una quantità esagerata ed ininterrotta di formalità burocratiche e/o fiscali “pesa”, e ogni giorno che passa “pesa” di più.
Inoltre, in Italia, non si trova mai un Ente diventato inutile, perché tutti gli Enti trovano sempre il modo di inventarsi ruoli e funzioni finalizzate alla propria sopravvivenza. Gli Enti più disparati sono come gli esami e cioè “non finiscono mai!”
Esiste la privacy per i comuni cittadini, ma ciascuno di noi ha firmato infinite deroghe.
Le nostre informazioni sono nella disponibilità degli Enti che forniscono acqua, luce, gas e telefonia.
I nostri dati sono presso l'Ufficio Anagrafe dei Comuni, nelle Questure, negli Uffici del Registro, del Servizio Sanitario Nazionale, delle Camere di Commercio e negli Uffici Giudiziari.
Inoltre, sanno moltissime cose su ciascuno di noi anche le tante aziende private che operano nei più svariati settori; sono: l’editore che ci invia un periodico; la banca presso la quale ci viene accreditato lo stipendio; il Circolo che frequentiamo nel tempo libero; ecc.
Le informazioni possono, poi, essere anche “carpite”, con la nostra involontaria complicità, per: ricerche di mercato, sondaggi, exit poll, ecc.
E nonostante tutto questo il comune cittadino deve attivarsi per reperire un ulteriore specifico modulo, per raccogliere le necessarie informazioni idonee alla sua corretta compilazione e, infine, deve adoperarsi per consegnare quanto dovuto a chi di competenza.
L’ennesimo confronto con la Pubblica Amministrazione dà lo spunto anche per altre considerazioni.
All’encomiabile tentativo di contenere e gestire con equità l’onere conseguente i tagli ai trasferimenti dallo Stato alle Regioni per la Sanità, fa riscontro l’infelice soluzione trovata. È facile intuire come andrà a finire: tutto da rifare.
Accanto al fastidio, per l’ennesima perdita di risorse, conseguente un inutile passaggio burocratico cartaceo, mi indispone la … filosofia di fondo, sia quella del Governo di Roma, sia quella del governatorato Emiliano Romagnolo.
La famiglia tradizionale, che tutti a parole (e talvolta perfino con enfasi) promuovono, in realtà è ancora una volta “gabbata”.
Consideriamo dei casi possibili.
Ad esempio: quello di una famiglia tradizionale, nella quale sia i genitori sia i figli adolescenti lavorano. Non importa se per libera scelta o se per necessità. Come risultato: il loro reddito complessivo finirà con il superare i settantamila euro. Ai fini dei ticket quella famiglia avrà lo stesso trattamento della famiglia del professionista nella quale risultano a carico sia la moglie sia i figli, questi ultimi dediti agli studi.
Un altro esempio: due nuclei familiari: nel primo lei fa la signora per scelta e non ci sono figli; mentre nel secondo lei fa la casalinga perché ha tre figli da accudire. Se i redditi complessivi dei due nuclei sono uguali per i ticket sanitari non ci saranno distinguo o agevolazioni.
Invece, quando lui e lei convivono (o non sono più coniugati), scattano numerose agevolazioni.
Dunque, la famiglia formalmente regolarizzata ha un trattamento peggiore delle convivenze.
Ad un sistema fiscale penoso e ridicolo si affianca una politica dei ticket sanitari approssimativa.
Nulla impedisce, però , a tutte le persone di buona volontà e di buon senso, di unire le loro forze, perché le cose - finalmente - cambino.


Mario Paganini
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