Articolo Nr.99
del 15/08/2011
Mamma mia, che vergogna! Che umiliazione!

E smettiamola di cercare gli speculatori che pregiudizialmente si accaniscono contro l’Italia!
Guardiamo i fatti.
Iniziamo dal Presidente del Consiglio, che “ha fatto i soldi”, un mucchio di soldi, nei modi a tutti noti, che conduce una vita privata degna di un imperatore del Basso Impero e che, da anni, fa le corse con i Magistrati per “non farsi prendere e legare”, ossia: per non finire in galera. Un Premier che ha fatto eleggere i suoi avvocati in Parlamento. È malizioso chiedersi di chi cureranno meglio gli interessi? Se degli Italiani oppure dell’eccellentissimo loro cliente? Inoltre ci può stare anche un dubbio perfido: forse i suoi avvocati sono in Parlamento anche per fare e disfare delle Leggi, così “da legare” la Magistratura!
E che dire di alcuni Ministri? È già indicativo il modo che hanno di rapportarsi l’un l’altro, infatti, tra loro, si apostrofano con un “cretino” oppure con un “ma smettila di dire c…”.
Ricordiamo, poi, il Ministro Tremonti. Quello che, in questi giorni, “ci ha messo la faccia”, ma per conto di terzi. Lui viveva, ad esempio, pagando l’affitto in nero (alcune migliaia di euro al mese, in contanti) perché non si fidava dei suoi collaboratori e dei suoi subordinati. Da sottolineare che, gli uni e gli altri, dipendevano (e tuttora dipendono) da lui, quindi: gli devono sia l’obbedienza, sia l’impiego. Una domanda: non è strano tutto ciò? Ma questi signori non devono (o dovrebbero) eseguire i suoi ordini e le sue disposizioni, da almeno tre anni; oppure no? Quale altro Ministro delle Finanze, del libero e democratico Occidente, ha simili atteggiamenti oppure è costretto a ricorrere a simili escamotage?
E che dire di quell’altro Ministro? Sì, quello che dà i numeri sbagliati. Quello che un giorno ci dice che “verranno tagliate 29 o 35 provincie” ed aggiunge soddisfatto “oltre 53 mila poltrone” dandoci a intendere che verranno risparmiati tantissimi euro. Sono passati solamente tre giorni e due giornalisti (ossia: non due super pagati manager Capi di Gabinetto o Consiglieri di qualche Ministero, ma Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella su Il Corriere della Sera) hanno dimostrato che il taglio delle provincie, in realtà, può essere solamente di “25, forse 22”! Dunque molto al disotto di quanto annunciato da Roberto Calderoli con il suo «Aboliremo dal 25 al 35%. Ovviamente dopo il censimento previsto a ottobre». Non solo, ma sempre i due giornalisti hanno reso di pubblico dominio: “Che senso ha vantarsi di tagli simili? Non prendono un centesimo, nella stragrande maggioranza dei casi, i consiglieri di quei Comuni. E spesso sono proprio loro, con gli Assessori e i Sindaci, i più generosi testimoni della politica sana e disinteressata”.
Infine, in un Paese che soffre per la bassissima natalità e che si propone di collocare sul mercato internazionale titoli a trent’anni (chi ci sarà allora ad onorare quel debito?) lo Stato dà un esempio poco tranquillizzante e “congela per due anni” (provate ad indovinare il tasso di interesse corrisposto per quel non breve periodo!) quella parte della retribuzione differita dovuta ed accantonata del reddito di ciascun lavoratore (pubblico) che va ora sotto il nome di “buonuscita”, ora sotto il nome di Trattamento di Fine Rapporto.
Mettiamoci nei panni di un investitore straniero. Lo Stato Italiano non restituisce, alla scadenza concordata, un importo contrattato con i propri dipendenti, con degli italiani (elettori, cittadini, ecc.)...
Che cosa potrebbe accadere, allora, al credito vantato da uno straniero?
Per favore qualcuno mi smentisca. Qualcuno mi dia un nome, un solo nome e mi dica che quanto sta accadendo, qui, in Italia, accade anche in un altro Stato, uno qualsiasi, o degli U.S.A. o della vecchia Europa.


Mario Paganini