Articolo Nr.69
del 20/09/2010
E se Mister Berlusconi fosse l’effetto e non la causa?

O.K. Siamo sempre qui, a lamentarci di tutto e di tutti. Siamo in tanti che ci domandiamo come facciamo ad essere nella c…a fino al collo, ma - poi - non sappiamo spiegaci perché, coloro che reagiscono e si indignano, siano solamente una minoranza.
Tutta colpa della manipolazione operata (o perpetrata) dai mass-media di Mister Berlusconi?!
La continua, intensa, asfissiante azione mass-mediatica ha grandi responsabilità. Ma anche il “buonismo”, inteso in senso lato, ha svolto un suo ruolo.
Oggigiorno una condotta fatta di furbizie, imbrogli, evasioni non è più moralmente sbagliata. Al più è moralmente … discutibile. Contrattabile.
Dunque: nessuna certezza, solamente un proliferare di trattative!
Non c’è più “senso di colpa” (nei laici) o percezione del “peccato” (nei credenti).
La “colpa” è sempre … un’inezia.
Similmente non esiste più un “peccato” sul quale riflettere, del quale vergognarsi e impegnarsi a porvi rimedio, facendone ammenda. La colpa ed il peccato non coinvolgono più una terza parte che aiuta a riconsiderare l’accaduto.
Ad esempio: al “perdono” fa seguito una “penitenza” con “l’impegno”, forte e solenne, a “ritornare sulla retta via” (vita).
Stessa cosa sul fronte “laico”: non c’è una percezione alta e nobile dell’etica, del bene comune, della Nazione. Esiste solamente un “io” dalle sconfinate esigenze ed ambizioni. E, spesso, esiste un entourage di familiari, di famigli e di … compagni di merende. Non esiste un bisogno di “riscattarsi”, di “dare una svolta significativa” alla propria esistenza.
Diceva Aldo Moro: “Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e della libertà si rivelerà effimera, se non nascerà in noi un nuovo senso del dovere.”
Siamo sempre a scrivere e riscrivere le regole. E sempre dovremo vigilare affinché la Giustizia fondi su poche, chiare e buone Leggi.
Ma deve essere fatta una scelta collettiva di fondo: usare correttezza e buon senso. Quando la malafede, l’inganno, l’imbroglio diventano … un’arte, non c’è nulla da fare.
"Serietà, rigore, diligenza e sacrificio" sono termini da riscoprire.
Comunque nessun sistema sociale può perdurare quando una parte opprime le altre. La forza della vessazione è direttamente correlata con la velocità della reazione. La convivenza non è possibile con un 51 per cento di imbroglioni!
Ed allora ciascuno faccia la sua parte. Ciascuno si interroghi ed agisca di conseguenza.
Cambiare si può. Soprattutto iniziando da se stessi e dal proprio modo di essere e di fare.


Mario Paganini