Articolo Nr.54
del 20/01/2001
Molto più di un lavoro, un hobby. Chiara e Antinesca.

E’ opinione condivisa che l’uomo, nel proprio agire, sia sempre mosso dal bisogno. Naturalmente si pensa subito alla necessità di soddisfare i bisogni concreti, immediati, primari, ad esempio: reperire degli alimenti, avere un riparo dagli eventi atmosferici, ecc. Ma non appena questi bisogni vengono soddisfatti emerge subito, tra le motivazioni forti dell’agire umano, la necessità di soddisfare dei bisogni astratti. Un imperativo morale, un obbligo religioso, una credenza radicata, una passione travolgente possono indurre ad accettare sacrifici che, altrimenti, difficilmente verrebbero condivisi. Quante volte ci è capitato di osservare persone conosciute e compassate sul posto di lavoro trasformarsi completamente per dare sfogo ad un loro hobby! Ci ritorna in mente, ad esempio, il professionista, a noi noto come serioso, visto arrancare scomposto, su una sofisticatissima bicicletta da corsa, magari sotto l’inclemenza del tempo.
Credo sia questa la prima domanda che sorge spontanea quando si guardano i lavori di Chiara Saran, o di Antinesca Alpi: “Ma chi glielo ha fatto fare, ad una impiegata con famiglia e ad una artigiana che finalmente potrebbe godersi un meritato riposo, di faticare così tanto?”
Sì, perché rapiti dalla bellezza delle loro opere, ci rendiamo subito conto anche dei sacrifici che, per ottenere quegli eccellenti risultati, sono stati necessari.
La passata attività di Antinesca può averla facilitata nella eccezionale sicurezza e padronanza del tratto, ma quando deve, poi, passare dal disegno alla pittura la strada per lei diventa tutta in salita. Questo non la scoraggia, anzi, non più giovane, ma con l’entusiasmo dei giovani migliori, si iscrive ad una scuola d’arte. Con buon gusto sceglie tra i grandi maestri del ‘900 e, con diligenza, si cimenta nella riproduzione delle loro più celebri opere. Spinta da una grande passione, quasi con foga, in pochissimo tempo riproduce numerosi Monet, Van Gogh, Modigliani, Severini, ecc. Sono soprattutto gli impressionisti e la magia dei loro colori che attirano la sua attenzione.
Molti artisti sono tormentati, durante l’esecuzione del loro lavoro, dalla non perfetta corrispondenza tra l’immaginato e il realizzato. E’ sempre in agguato il tradimento. L’idea, il concettualizzato nella mente non è quanto viene eseguito dalle mani.
Antinesca non è da meno e, senza avvalersi di quei sussidi che la fotografia e l’elettronica oggi consentono, mette una cura meticolosa nel confronto tra le immagini dei capolavori per la ricerca dei colori originali e per coglierne ogni più piccola caratteristica. Poi con grande cura e scrupolo ne compie la riproduzione.
A Chiara Saran piacciono le cose belle e raffinate. Sono oggetti d’arte e d’arredo originali ed eleganti che danno un tono e trasmettono un’immagine particolare. Prima la voglia, l’hobby, di rifarli. Poi, prestissimo, si accorge di esserci portata. Imparata la tecnica, il “come”, si rende conto del dono innato. Acquista prodotti e materie prime (anche semplici, ma sempre di alta qualità) e, con buon gusto, crea soprammobili, bomboniere, decorazioni, oggettistica.
Ogni “pezzo” è un pezzo unico, un pezzo di alto artigianato che sovente contiene una idea innovativa ed originale talché si può, a ragione, parlare anche di vera arte.
Si gustano composizioni gradevolissime di pietre dure, di conchiglie, di sementi colorate. Un sapiente lavoro manuale può trasformare una scatola per regali in un oggetto straordinario del quale, tutto sommato, non interessa più, o non interessa in modo assillante, conoscerne il contenuto. Se ciò che conta è il pensiero, quella scatola o quella confezione elegante riesce ad esaltare quell’intenzione.
Non mancano le cose preziose come piccole ceramiche od argenti antichi. E tra le cose naturali, accanto ai fiori secchi dai colori pastello, incredibili agrumi e perfino fette di agrumi strappati alla corruzione del tempo con l’aiuto di qualche segreto per la loro conservazione.
Già in passato abbiamo avuto modo di vedere, a Voltana, pregevoli lavori eseguiti da persone …non del mestiere, soprattutto con ferro battuto e con legno. Antinesca e Chiara hanno dimostrato che questa tradizione egregia continua a dare ottimi frutti.


Mario Paganini