Articolo Nr.271
del 07/10/2019
TELEROMPO

- I maggiori mass-media americani danno addosso, da sempre, al loro Presidente, Donald Trump.
- Gli Inglesi hanno votato per uscire dall'Unione Europea, ma - dopo anni - non sono ancora riusciti a levare gli ormeggi.
- Gli Italiani votano per avere un certo tipo di governo ("del cambiamento") e ora se ne trovano uno di tutt'altro tipo ("della continuità, nel consolidamento").
Ti sorge qualche dubbio ?
Hai qualche idea ?

RUSSIA GATE ? UN FLOP !
UCRAINA GATE ? PARE GIA' UN FLOP.
Visto l'accanimento furibondo, di certo il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, deve stare sulle palle a molte potenti lobby globaliste !

ECONOMISTI VENDUTI ED ECONOMISTI SVENDUTI.
Negli USA la disoccupazione è scesa al 3,5 %.
Quali i commenti di tanti professoroni ed insigni economisti di fronte ad un dato di fatto ?!
Come lo spiegano ?
Con il "libero mercato globale", predicato dagli autoproclamatisi fenomeni geniali, aumenta la ricchezza di pochi.
Con le scelte di Trump aumenta l'occupazione per molti !

ECONOMISTI PER TUTTI? NO, ECONOMISTI DI UNA PARTE ?
I professoroni (tutti accidentalmente mancati premi Nobel) dall’alto delle loro cattedre (caratterizzati da stipendi corposi e sicuri) continuano la loro monotona recita a favore del ”libero mercato globale” che, a sentir loro, "essere la panacea universale contro ogni male".
Il loro uditorio? Una platea di personaggi predisposti ad accondiscendere e ad accovacciarsi. Costoro sanno che, prima o poi, sarà il loro turno; intanto sperano possa sempre essere fatto cadere, dal tavolo di illustrissimi e facoltosi commensali, un succulento boccone.
Sono pronto a scommettere che nessuno, tra i formidabili grandi economisti, ha mai avuto il coraggio di prendere la parola ad un incontro di disoccupati. Od anche, solamente, di guardare un disoccupato negli occhi mentre, dimostrando un coraggio assolutamente sconosciuto alla categoria degli economisti, gli declama le meraviglie del ”libero mercato globale...”.
Il tutto senza scoppiare a ridere, per primo, ascoltando il suono delle proprie parole.


di Mario Paganini