Articolo Nr.226
del 28/04/2019
Sotto gli occhi di tutti.

Tizio acquista da Caio un immobile al prezzo di 100. Ma Tizio non ha l’intera cifra a sua disposizione e, quindi, si rivolge ad una azienda di credito. Il perito, incaricato dall’azienda di credito di verificare e stimare l’immobile, gli attribuisce, prudenzialmente, un valore di 80. La banca accorda a Tizio un finanziamento, garantito da ipoteca, di 60. Fortunatamente Tizio e famiglia hanno risparmi per il restante, ossia hanno 40. L’affare si conclude.
Purtroppo, dopo qualche tempo, i redditi della famiglia di Tizio si riducono drasticamente. Tizio ha ancora un debito di 45, che però non riesce a restituire.
La banca, anzichè escutere Tizio, mettendogli all’asta l’immobile, preferisce vendere il suo debito ipotecario, ad una “società specializzata”, che “pagando pronto cassa”, regolerà la transazione da una posizioni di forza.
Così la “società specializzata” entra in possesso (e può accampare legittimamente dei diritti) di un immobile, acquistato per 100 da Tizio, erogando 13.
La domanda, che si sono posti molti economisti, è la seguente: perchè, per i debiti pregressi un certa data, non si è chiesto a Tizio se questi, mobilitando parenti, amici, conoscenti e quant’altri, fosse o meno in grado di offrire una cifra maggiore, ad esempio, “pagando pronto cassa” 16 ?
Ed aggiungo io: perchè pochissimi esponenti politici si sono esposti e spesi sul che cosa ne sarà delle persone che in quegli immobili vivono ? e che cosa ne sarà di quegli immobili, ora tra i beni a disposizione di una remota “società specializzata” ?


di Mario Paganini