Articolo Nr.194
del 27/05/2018
Macchè privacy ! Racconta ! Racconta anche questo ! Devi far sapere !

Ho già scritto della mia (dis)avvetura al CUP di Lugo, del 26 maggio scorso. Penso che, a molti, sia noto quell’ambiente: un locale ampio, con un lungo banco per gli impiegati e molte (spartane) poltroncine in sala. Gli sportelli sono organizzati in modo tale che, chi parla sta in piedi, mentre l’impiegato del servizio sanitario è (spesso) seduto, trenta o quaranta centimetri sotto la bocca dell’altro. Quindi, per preservare da schizzi e da sputacchi, abbondano (necessariamente) i vetri e le feritoie che dovrebbero, se non agevolare, almeno consentire il dialogo. Dunque l’avventore, sia per l’età, sia per i vetri, è portato a parlare ad alta voce. E chi gli è prossimo, sente tutto (e si deve fare gli affari altrui), suo malgrado.
Sono una coppia che ha superato i settant’anni. Sono vestiti più che dignitosamente. Mega orologio al polso di lui. Bracciale d’oro, con maglia formato catena di una bicicletta, lei.
“La dottoressa ha detto che dobbiamo fare il fascicolo sanitario elettronico e ci ha detto di venire qui”
Impiegata: “Esatto. Mi date un documento e la vostra e-mail?”
“Sì, subito! Un attimo... Anche una e-mail? Che cos’è una e-mail? Noi non abbiamo una e-mail. Come facciamo?”
Impiegata: “Guardate, qui occorre una e-mail. Cioè una casella di posta elettronica. La potete ottenere facilmente. Sono tanti che offrono gratuitamente una casella di posta elettronica. Poi metà chiave gliela diamo noi e l’altra metà della chiave le verrà comunicata a mezzo di una e-mail.”
“Casella di posta elettronica? La danno gratuitamente? La danno chi? A chi debbo chiedere gratuitamente una casella di posta elettronica? Metà di che cosa? Di una chiave?!”
Impiegata: “Forse non avete chiaro il meccanismo. Questo è il pieghevole che fa al caso vostro. C’è tutto. É tutto spiegato qui dentro. Prendete e leggete.”
Lui e lei si guardano. Si interrogano con gli occhi. Nessuno ha portato con sè gli occhiali. Rassegnati: “Grazie. Andiamo a casa a leggere il pieghevole...”. Salutano e si allontanano. Pochi passi e lui si gira perplesso. Ha un’ultima domanda: “Noi a casa non abbiamo il computer. É necessario avere un computer o è sufficiente avere una casella di e-mail?”
Mia perfida (credo, anche: legittima) curiosità; l’esimia dottoressa, quando ha proposto il fascicolo elettronico ai suoi due anziani pazienti (e la conseguente trasferta al CUP), aveva il cervello connesso?!


di Mario Paganini