Articolo Nr.193
del 26/05/2018
Fatti, e non storie !

La macchina mi rilascia lo scontrino: leggo “A030”. Mancano una decina di minuti alle ore 10, sono al C.U.P. di Lugo. Operato alla tiroide ho diritto all’esenzione per alcuni esami climici ed accertamenti diagnostici. Però la struttura che effettua l’intervento operatorio non può fare la richiesta di esenzione e, quindi, a maggior ragione, non può rilasciare una attestazione utile all’esonero di quanto connesso all’intermento appena effettuato. Burocrazia. La burocrazia italiana ha i suoi riti ed i suoi misteri. Adeguarsi !
La fila scorre abbastanza celere. Sono passate da poco le ore 10. L’impiegata mi guarda turbata, ed esclama: “Sul modulo manca il numero! Non c’è il numero cui appartiene l’azienda sanitaria di Padova!”
Guardo, ha ragione! Sereno le faccio notare che non dovrebbero esserci difficoltà a trovare, consultando il sistema informatico in uso al loro ufficio, il fatidico numero, ahimè non annotato sul modulo che mi ha compilato il reparto di “chirurgia 1” del nosocomio in questione. Lapalissiano che esista solamente una unica azienda che possa essere definita “azienda ospedaliera università di Padova”. Inutile.
Spaesata l’impiegata si rivolge alle colleghe. Un muro. Nessuna la considera o le presta aiuto. Calmo le suggerisco di leggermi che cosa le sta proponendo il computer. Lei inizia: “Serenissima?”. Io: “Propendo per il no. Riserverei quel nome all’azienda sanitaria di Venezia!”. Lei rilancia: “che sia Veneto Orientale?”. Io: “Penso di no. Padova nel Veneto non sta ad oriente, ma in posizione abbastanza centrale!”
Lei: “Io ho bisogno assolutamente di quel numero... Come facciamo?
Io: “Proviamo con una telefonata... Chiami il centralino dell’ospedale di Padova e si faccia dare il numero che ha l’azienda sanitaria di Padova.”
Lei: “Ah, no! Io non posso telefonare. È lei che me lo deve dare!”
Io sono il paziente e come tale debbo portare pazienza. Quindi: pazienza, molta, ora, sempre e ad oltranza. Pacato : “Scusi se insisto. Ma perchè debbo provvedere io a risolvere questo problema? Non dovrebbero essere gli uffici del medesimo Servizio Sanitario ad essere in grado di dialogare tra loro. Non è l’azienda sanitaria di un altro Stato. È l’azienda sanitaria di una Regione confinante! Stessa lingua. Stesso apparato burocratico.”
Ineffabile lei: “Guardi, mi dispiace tanto, ma io non posso farci nulla!”
Io insisto, facendole notare il tempo ed i problemi conseguenti la mia dovuta reperibilità, per una possibile visita medico fiscale al mio domicilio.
Lei, molto contrita, mi congeda con un ulteriore: “Mi dispiace, ma non posso proprio farci nulla.”
Torno a casa. Chiamo il centralino dell’azienda sanitaria di Padova. Mi risponde una vispa centralinista. Immediatamente mi informa che Padova, nel Veneto era l’azienda numero 16, poi - da oltre un anno - si chiama “Euganea” ed ha il numero “6”.
È ormai mezzogiorno e sono di nuovo al C.U.P. di Lugo. La macchina mi rilascia lo scontrino: leggo “A067”. Le postazioni sono numerose, ma il destino riserva sorprese. Due minuti e sono di fronte alla medesima impiegata. Mi riconosce.
Non debbo avere una bella espressione dipinta sul volto. Non aggiungo molte parole a quelle necessarie per comunicare il numero in questione. In meno di un minuto ho tra le mani l’attestato.
Lotto quotidianamente già abbastanza, per trovare il tempo per segnalare l’accaduto alla Direzione dell’azienda sanitaria competente per il C.U.P. di Lugo.
Forse, invece, è il caso di giocare - semplicemente - al Lotto i numeri !


di Mario Paganini