Articolo Nr.191
del 07/04/2018
Talvolta il “privato” assomiglia tantissimo al “pubblico” !

Sabato 7 aprile mi sono recato presso l’accettazione della struttura Maria Cecilia Hospital Cotignola.
Parte del materiale diagnostico, ricevuto a fronte di esami clinici fatti in quella struttura, e da me affidato ad alcuni medici esterni, per un consulto, purtroppo non mi è stato riconsegnato. Mi necessita, pertanto, sapere come fare ad ottenerne copia.
Mancano pochi minuti al mezzogiorno. Noto uno sportello, il nr. 10, con una chiara indicazione “Informazioni”. Dal lato del pubblico non c’è nessuno, oltre il banco ci sono due impiegate. Mi reco, per correttezza, alla macchina e ritiro il biglietto premendo “Informazioni”. Sul biglietto leggo ore 12,01 e, per quel genere di richiesta, esistono zero persone in fila.
Passa circa un quarto d’ora, sul tabellone leggo il mio numero e l’invito a recarmi allo sportello n. 10. Quello già visto vicino all’ingresso. L’impiegata più anziana (con un accento non del luogo), guarda il mio documento d’identità, ascolta la mia richiesta. Mi informa che debbo tornare alla macchina, per richiedere un altro numero, a fronte di un altro servizio, quello con l’indicazione di pagamenti e SSN.
È quello che faccio.
Dopo un altro quarto d’ora compare sul tabellone il mio nuovo numero. Curiosamente lo sportello indicato è nuovamente il n. 10. Ci sono sempre le due impiegate di poc’anzi. L’impiegata più anziana (con un accento non del luogo) pare non riconoscermi, guarda il mio documento d’identità, ascolta nuovamente la mia richiesta, ma mi informa che non sa come fare. Mi consegna un biglietto, come quelli da visita, e mi invita a contattare, eventualmente anche per telefono, il successivo Lunedì, dopo le ore 8,00, la signora Vilma. Nessun anglicismo nel vergare di suo pugno il nome “Vilma”, che pare essere la sola persona, di tutta quella struttura, capace di rispondere ad una domanda, a mio parere, piuttosto banale !
E con un affabile sorriso mi saluta e mi congeda.
Una rondine non fa primavera, certo che talvolta il “privato” assomiglia tantissimo al “pubblico” !


di Mario Paganini