Articolo Nr.189
del 26/12/2017
Lo scippo di Natale.

25 Dicembre. Ore 19 max 19,10. Sto aprendo il garage e sento una colpo forte e sordo. Esco dal garage e vedo, giù di mano, una utilitaria e una bicicletta a terra. Sono a Lugo centro, incrocio tra via G. Amendola e via G. Rocca. Mi avvicino, per capire che cosa sia accaduto. Il conducente della macchina è sceso e si dirige verso una figura asciutta. Questi armeggia per poter risalire sulla bicicletta. Una donna urla disperata: "Al Ladro ! Al ladro ! Mi hanno scippata !". Il conducente urla: "Fermati ! Fermati ! Dove vuoi andare !". Capisco. Ora è tutto chiaro. Mi affretto. Un attimo. Lui vede me. Io vedo lui. Abbandona la bicicletta che evidentemente è danneggiata. Ma corre molto più veloce di me.
Dopo circa 15 minuti sono sul posto due pattuglie dei Carabinieri.
Nell'attimo ho potuto notare il colore della pelle (magrebino), che era giovane e che non aveva i guanti.
26 Dicembre. Mattina. Fatta la cronaca ora è il momento di fare qualche riflessione. Queste sono, quindi, le considerazioni - di un semplice cittadino – fatte il giorno seguente. Le vorrei essere scevre da ogni possibile emozione e il più possibile razionali ed oggettive.
In primis. Spero in un gesto di solidarietà delle Istituzioni. Nulla vieta alle Istituzioni di manifestare la loro vicinanza alle varie categorie sociali, ai servitori dello Stato, ai malati, ai carcerati, ecc. È bene ringraziare tanti o alimentare la speranza in tutti. Però mi piacerebbe che le Istituzioni manifestassero la loro solidarietà “anche alle vittime”. Quale miglior gesto di far visita, od almeno di inviare due righe, a chi ha subito uno scippo proprio nel giorno di Natale?! Magari le Istituzioni, così agendo, avrebbero modo di prendere atto della portata del fenomeno “sicurezza pubbica”!
Poi una mia curiosità. La sera del giorno 21 dicembre c’era una persona, con la pelle di colore, che infastidiva chi si trovava sotto il Pavaglione. La sera del giorno 25 dicembre lo scippo in questione è stato perpetrato da una persona con la pelle di colore. La curiosità? Avevano entrambe una citybike fiammante. Forse il medesimo modello. Ammetto ho un (perfido) dubbio: che qualcuno abbia fatto loro un regalo natalizio anzi tempo. C’è qualche Amministratore che possa smentirmi ? Così ci mettiamo tutti il cuore in pace e possiamo credere che lo stock delle citybike sia frutto di un acquisto collettivo fatto con i sudati risparmi di alcuni “colorado” organizzati.
Terza ed ultima considerazione. Politiche dell’accoglienza, politiche dell’inserimento e politiche del respingimento. A molti può essere capitato di aver soccorso qualcuno in difficoltà. Se salvo la vita a qualcuno non mi pare un motivo valido perchè io me lo debba portare a casa e poi mantenere (parassitariamente) per il resto dei suoi giorni.
In un mondo di sfruttati e di sfruttatori la “guerra” non deve essere tra gli sfruttati. Ossia: perchè quelli un poco meno sfruttati debbono farsi carico di quelli certamente più sfruttati? Perchè debbo accettare di tagliare su previdenza, assistenza, sanità, scuola per soccorrere a tempo indeterminanto chi si trova nell’indigenza?
La Comunità lughese ha accolto altre Comunità. Queste si organizzino. Isolino e denuncino i “pesci marci”.
Ho rimarcato due circostanze:
- che lo scippatore non aveva guanti e, quindi, sulla bicicletta dovrebbero esserci anche le sue impronte;
- che lo scippatore avendo la possibilità di raggiungere il vicino Circondario è, invece, fuggito in direzione via Mazzini, ritornando quindi sul luogo dove aveva fatto lo scippo, via bene illuminata, e correndo a perdifiato (io ho dato presto il crollo, ma - a quella andatura - lui poteva resistere ancora per un centinaio di metri o poco più).
A volte basta un esempio per “far rigare diritti” tutti. Commetti un reato che merita del penale? Scontata la pena ti rispedisco immediatamente da dove provieni! Rientri clandestino? Un po’ di carcere su qualche isoletta remota ad imparare un mestiere, una lingua e, soprattutto, civiltà.


di Mario Paganini