Articolo Nr.183
del 22/08/2017
Oggi e domani

Domani il medico, usando il computer, inserirà i dati nella cartella personalizzata elettronica del paziente. Un programma smisterà i dati, inviandone una parte al datore di lavoro e una parte all’INPS. Sempre un programma comunicherà al paziente dove trovare i farmaci e presso quale struttura sanitaria è possibile fare gli esami clinici. Tutto ciò magari dal vivavoce del cellulare, mentre il paziente torna alla sua residenza! No, non è niente di trascendentale o di fantascientifico o dai costi esorbitanti. Un banale programma, pagato da case farmaceutiche, dalle farmacia aderenti e dalle strutture sanitarie motivate. Una “app” gratuita, come tante altre, per pazienti informatizzati e fortemente interessati.
Oggi. Beh ... oggi (e ancora per molto) le cose vanno (e andranno) diversamente.
Ecco un caso realmente accaduto:
1 Telefono al medico per avere conferma della sua presenza in ambulatorio.
2 Ho la conferma che nell’ambulatorio c’è un medico. Non è il mio medico, poichè in ferie, bensì un sostituto, che però già conosco e che riscuote la mia fiducia.
3 Lo studio/ambulatorio del medico è a circa km 18 dalla mia attuale residenza e dal luogo dove trascorrerò la convalescenza.
4 Arrivo ed attendo il mio turno.
5 Finalmente è il mio turno.
6 Esco dallo studio/ambulatorio con:
a) certificato medico per l’assenza dal posto di lavoro (copia mia e copia da consegnare al datore di lavoro. L’I.N.P.S invece riceverà direttamente la notizia a mezzo Internet).
b) la prescrizione di alcuni esami clinici, da eseguire entro breve tempo;
c) la prescrizione di alcuni farmaci, da assumere quanto prima.
7 Ritorno a L., luogo di residenza.
8 Mi reco alla Farmacia Comunale nr.
9 Mi metto in fila
sia per i farmaci
sia per la prenotazione degli esami clinici da eseguire.
10 Finalmente è il mio turno per i farmaci.
Un farmaco mi viene consegnato prontamente. L’altro dovrò ritornare nel pomeriggio.
11 Finalmente è il mio turno per gli esami clinici.
Intravvedo un volto femminile oltre il monitor. Candidamente M. lamenta di non riuscire a fare la prenotazione. Prende il telefono e si fa spiegare da F. come fare un esame del sangue. La richiesta, su supporto cartaceo, è stata prescritta da un medico del Pronto Soccorso del capoluogo di provincia, ma - evidentemente – qui a L. (seconda città della provincia) usano altri termini.
Poi M. deve prenotare due visite.
Riprende il telefono per farsi spiegare da F. come fare una prenotazione. Ma neppure F. riesce ad esserle di aiuto. Quindi M. prende la terza ed ultima richiesta. Imbarazzata chiama per la terza volta F. Niente da fare, neppure per quest'ultimo accertamento diagnostico.
M. mi invita ad andare al reparto di Neurologia dell'ospedale di L. e chiedere direttamente al personale.
11 Il parcheggio non è proprio vicinissimo alla struttura ospedaliera, ma almeno è molto ampio ed ha sempre posti liberi (che non significa senza pagamento !)
12 All’ufficio informazioni una garbata signora interrompe la telefonata che stava facendo per darmi le indicazioni su dove si trovi il reparto di Neurologia.
13 Curiosamente si trova al terzo piano, poi bisognerà destreggiarsi tra i reparti di Pneumologia e di Pediatria.
14 L’ascensore non arriva. Ho le gambe buone e tre piani non sono un’esagerazione.
15 Il personale preposto alla segretaria di Neurologia accetta una sola richiesta. Per l’altra si dice stupita di quanto le riferisco e, dispiaciuta, ma debbo passare dal C.U.P.
16 Fortunatamente il C.U.P. è quasi di fronte all’ospedale. La macchina può restare nell’assolato parcheggio a pagamento, mentre mi reco al C.U.P.
17 Arrivo al C.U.P. ed attendo il mio turno.
18 Le spartane poltroncine accolgono un folto e variegato pubblico di aspiranti pazienti, che stentano a rimanere pazienti. Quelle spartane poltroncine, però, hanno un pregio: aiutano a non perdere la concentrazione. Infatti, mentre su un tabellone si susseguono stringhe alfanumeriche, precedute da un leggero suono, quel suono - tanto importante per chi non vuole fissare ininterrottamente il tabellone - potrebbe andare disperso tra i tanti suoni che provengono da una miriade di cellulari maneggiati dai presenti in sala.
19 Finalmente è il mio turno. Accenno succintamente all’accaduto. Curiosamente apprendo che il Pronto Soccorso di R. avrebbe un suo modo di fare le indicazionii sia per i farmaci sia per le richieste di esami clinici; è per tale motivo che sia M. della Farmacia Comunale nr., sia la segretaria all’accettazione di Neurologia non sanno che cosa fare. Invece il personale del C.U.P. lo interpreta correttamente e senza difficoltà alcuna.
Mah ... Taccio. Mi astengo dal commentare, perchè (probabilmente non servirebbe a nulla e) ho finalmente espletato tutte le formalità per le visite e gli accertamenti clinici.
20 E nel pomeriggio, recatomi nuovamente alla Farmacia Comunale nr - dopo una breve fila - divento il felice possessore anche del secondo farmaco !
La mia patologia ? Un fastidioso e inatteso problema di memoria. Fortunatamente non è un... esaurimento nervoso, poichè - da una simile vicenda - ne sarei uscito provato.
Domande:
Quanto tempo ritieni mi sia stato necessario ?
Secondo te la sopra descritta “catena” è un “caso sfortunato” oppure è “un caso emblematico” ?
E, da ultimo, simili vicende sono l’espressione di un Paese civile oppure di un Paese che affoga nella burocrazia ?


di Mario Paganini