Una domanda come questa può far dubitare del normale funzionamento dei neuroni cerebrali di chi la pone. Ma, anche se banale, tuttavia provoca risposte molto diverse.
Se io so che il mio vicino di casa ruba, di certo metto la porta blindata e le inferiate alle finestre; poi assicuro la macchina contro il furto; inoltre installo un allarme volumetrico e, infine, se acquisto un computer voglio sia con il sistema GPS, per farsi ritrovare al bisogno.
Anche la logica dell’ombrello ha fatto molti proseliti: se qualcuno mi ha rubato l’ombrello, allora anch’io - a mia volta - rubo un ombrello. Nessun rimorso o senso di colpa, perché si tratta di un oggetto di modesto valore. Poco importa se non si rispetta la proprietà altrui.
Poi c’è chi agisce coscientemente, per “fregare” lo Stato. Grandi e piccoli, uomini e ominicchi, si inventano di tutto. Sanno benissimo che lo Stato è ciascuno di noi (loro inclusi), ma - in quanto individui - sono interessati esclusivamente al “differenziale”, ossia: se tutti ci rimettono cento, qualcuno però lucra mille.
Infine ci sono quelli che sono rassegnati e stanno alla finestra; oppure quelli che credono alle cospirazioni internazionali, ovviamente impossibili da sconfiggere e, perfino, quelli che credono il tutto ordito da una potente lobby di Magistrati (ieri ebrei o massoni, oggi comunisti).
La risposta dovrebbe essere univoca. E perché nessuno rubi occorrerebbe un giusto equilibrio tra: prevenzione, vigilanza e repressione.
Ma perché il cambiamento avvenga è necessario volerlo.
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