Articolo Nr.114
del 18/02/2012
L'ammazza topi

L’appuntamento è alla Facoltà X dell’Università Y. La puntualità da virtù può diventare vizio… Sono orrendamente in anticipo. Pazienza. Per passarmi il tempo potrei fare qualche intervista (o l’impiccione o l’attacca bottoni). Dunque lei ha 34 anni. Ci tiene a precisare che è “la prima” contrattista del dipartimento. Riesco a trattenermi, mi vengono in mente le scene di vecchi film, con Alberto Sordi nel ruolo del “primo” assistente medico “lecchino”… Mi metto d’impegno ed alla fine la spunto “… la mia borsa di studio, come ricercatrice, è di circa 750 euro al mese, per dieci mesi. Va avanti così da sei anni. Adesso debbo andare negli U.S.A., per confrontare i risultati delle nostre ricerche con i loro sul morbo di Alzheimer. Sì, mi stanno aiutando molto i miei genitori, ma è dura perché sono in pensione. Vita privata? (ride)”. Domando: “Pensa di restare in Italia?” Risposta: “Solo perché ho i genitori.” Curioso, incalzo: “Ai politici che cosa chiederebbe?” Risponde: “Francamente non saprei da dove iniziare, ormai la lista è diventata lunga!”. Poi fissa uno strano pacco e aggiunge: “Ma lo sa che tre cavie, geneticamente modificate, portatrici del morbo di Alzheimer, costano mille euro?! E la cosa grottesca è che, dopo aver tribolato per avere a disposizione materiale appositamente creato per la ricerca, quindi che non esiste in natura, devi pure penare per portarlo in laboratorio!”
Ricordo che la sedicente nipote di Mubarak, per una notte di “sollazzi”, ha ricevuto, da un nonnetto “azzimato”, quasi quanto il Nobel per la medicina. Similmente, con un poco di fortuna, partecipando a qualche gioco televisivo, si può percepire quello che un ricercatore universitario riceve in molti anni. Non consideriamo, poi, gli “ingaggi” dei campioni dello sport e dei personaggi dello spettacolo!
Strano mondo e strana società, la nostra! Evidentemente del morbo di Alzheimer non importa a molti …
Ma il morbo di Alzheimer non è … selettivo nella scelta delle sue vittime!
Però un albo, di quanti sono contro la sperimentazione fatta sugli animali, lo istituirei! E a loro: niente farmaci frutto di ricerca e sperimentazione fatta sugli animali.
Un poco di coerenza! Facciano come i Testimoni di Geova: se una cosa non la condividi, danne testimonianza per primo!
Non rendere la vita inutilmente più difficile a chi l’ha già dura e lavora, nonostante tutto, forse anche nel tuo interesse!


Mario Paganini